On Fri, Aug 23, 2024 at 08:29, Giorgio Ventre  wrote:

...Da quello che mi sembra di capire, tu ritieni che l’informatica debba essere 
gestita da tutti ma non da loro?...
No, per niente. Premesso che le "sfide" esclusivamente tecniche, tipo che 
libreria o linguaggio usare, se usare Agile o no e simili qui non c'entrano 
nulla, vanno senz'altro gestite da informatici, Benanti ha scritto quello che 
ho gia' quotato:
"Meno di 30 milioni di persone al mondo, su oltre 8 miliardi di abitanti del 
pianeta, sono in grado di programmare e di poter gestire le sfide culturali e 
sociali che questo comporta."
che scritto cosi' significa che **per gestire le sfide CULTURALI E SOCIALI che 
[il programmare] comporta e' necessario saper programmare.** O no?
Se lui intendeva altro, grazie a chi mi correggera' e scuse d'ufficio a 
Benanti, e' per questo che ho chiesto il testo integrale.
In ogni caso, quello che dico e ribadisco io e' prima di tutto che che la frase 
fra asterischi e' una fesseria enorme. Per "gestire le sfide culturali e 
sociali" non serve affatto "essere [effettivamente] in grado di programmare", o 
averci mai provato. Bisogna solo capire DAVVERO certi concetti generali, tipo 
la differenza fra eseguibile e codice sorgente, ruolo e impatti di licenze e 
brevetti, cosa sono i formati dei file e perche' sono importanti (1), la vera 
natura delle cosiddette "Digital Dark Ages" (2)...
Le maggiori sfide (per non dire casini) dell'informatica di oggi, di cui 
parliamo tanto su questa lista, vengono in gran parte proprio dall'aver 
LASCIATO la "gestione degli impatti socio-culturali" dell'informatica, tipo gli 
impatti dei social network di oggi su dibattito democratico o depressione 
giovanile, a chi sapeva solo programmare, ma di etica, diritto, buona 
educazione e simili non capiva e ancora non capisce niente (Musk, Zuckerberg, 
Thiel, Altman ecc).
Che gli informatici ricevano anche una preparazione di base anche su questi 
temi sarebbe ottimo, e che vengano sempre CONSULTATI da chi deve decidere pure, 
per evitare "imbarazzi" tipo DMCA o tante proposte di censura online che etica 
a parte sono tecnicamente irrealizzabili.
Ma decisioni e regolamenti sugli impatti culturali e sociali vanno decisi prima 
e piu' in alto di programmare, e non da chi e' programmatore:
https://stop.zona-m.net/2019/08/no-its-not-maths-and-tech-specialists-who-need-hippocratic-oath/
 
(https://stop.zona-m.net/2019/08/no-its-not-maths-and-tech-specialists-who-need-hippocratic-oath/)
Marco
(1) 
https://mfioretti.com/how-file-formats-can-be-used-favor-or-hamper-innovation-active-citizenship-and-really-free-markets/
 
(https://mfioretti.com/how-file-formats-can-be-used-favor-or-hamper-innovation-active-citizenship-and-really-free-markets/)
(2) https://mfioretti.substack.com/p/ever-wondered-why-we-are-in-a-digital 
(https://mfioretti.substack.com/p/ever-wondered-why-we-are-in-a-digital)
Il giorno 23 ago 2024, alle ore 06:42, Marco Fioretti  ha scritto:

Nella trappola che bisogna saper programmare, intendo.
Copio e incollo da un suo post su LinkedIn, in cui segnala il suo articolo 
dietro paywall (1), se qualcuno potesse postarlo tutto grazie infinite:
I report globali disponibili ci dicono che nel 2024 solo 28.7 milioni di 
persone al mondo sono in grado di scrivere e leggere la lingua delle macchine. 
Meno di 30 milioni di persone al mondo, su oltre 8 miliardi di abitanti del 
pianeta, sono in grado di programmare e di poter gestire le sfide culturali e 
sociali che questo comporta. Questo significa che Il 99,65% della popolazione 
non sa programmare. Allora forse le cose urgenti e importanti da “acquistare” 
con il ritorno a scuola non sono figlie di qualche promozione commerciale ma di 
un nuovo patto sociale e generazionale che possa dare al paese quello che serve 
per uno sviluppo sociale un progresso economico che sappiano garantire futuro e 
coesione sociale e democratica.
Questo e' quanto ho gia' commentato su LinkedIn:
########################################

"Meno di 30 milioni di persone al mondo, su oltre 8 miliardi di abitanti del 
pianeta, sono in grado di programmare e di poter gestire le sfide culturali e 
sociali che questo comporta."
Ovvero, per poter "gestire le sfide culturali e sociali che [la tecnologia 
informatica] comporta" bisogna saper programmare?
E' questo che intende?
Con tutto il rispetto... ma che sta dicendo? Ma seriamente?
Saper programmare e' proprio tutto e solo quello che sanno fare i vari Musk, 
Zuckerberg, Thiel, Altman e compagnia, ed e' proprio per l'idea che la gestione 
dell'informatica va lasciata a quelli come loro "perche' sanno programmare" che 
son riuciti a fare tutti i danni culturali e sociali che sappiamo. Sono 
allibito.
PS: poter leggere l'articolo integrale aiuterebbe a risolvere eventuali 
malintesi
###################################
Marco
(1) l'articolo:

https://24plus.ilsole24ore.com/art/serve-istruzione-che-promuova-capacita-cittadinanza-e-crescita-AFihBpSD
 
(https://24plus.ilsole24ore.com/art/serve-istruzione-che-promuova-capacita-cittadinanza-e-crescita-AFihBpSD)

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