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Ho letto con grande interesse, come sempre, il grande, lucido e appassionatamente disperato Sbancor. Ma poi questa frase: "Potrebbe pensare che io abbia cambiato posizione, rispetto alle precedenti scelte per la non violenza. No. Rimango contrario alla violenza, ma oggi questa è una scelta personale. La situazione interna italiana è tale che non potrò condannare chi farà altre scelte", che significa? Io non penso che la nonviolenza sia una scelta personale, ma è l'unica scelta da fare,perchè non ci sono alternative per l'intera umanità. La nostra storia di specie superiore è percorsa da orrori di ogni genere. Siamo ancora legati ad un'idea dell'essere umano che risale al paleolitico. le nostre forme mentali, la nostra creatività sono drammaticamente bloccate di fronte al salto evolutivo che ci viene oggi richiesto: che la guerra diventi un tabù e che le controversie politiche, economiche, sociali, collettive, individuali e personali vengano risolte non a prezzo della vita. Di nessuno. Questo non significa rinunciare a diritti quali quello dell'insurrezione, ma non sprofondare nel medioevo che addirittura, in certi casi, legalizzava il regicidio. Le nostre potenzialità di esseri umani vanno oltre a ciò che finora abbiamo praticato e non possiamo attaccarci alla costituzione che ripudia la guerra, se prima non ripudiamo la violenza. Ma cominciando da noi prima di pretenderla dagli altri. Personalmente, ma anche politicamente, mi sentirò di "condannare chi farà altre scelte" perchè quella che è in ballo è la vita di tutto il pianeta, non solo di quelli che mi stanno antipatici o attentano ai miei diritti.Siamo complici tutti i giorni, con i nostri stili di vita, di violazioni di diritti, di fame, di morte, per poter chiedere per noi un trattamento migliore. Il diritto è alla vita. Di tutti. E la vita può essere molto più bella se rinunciamo alla violenza. Gandhi parlava della "forza d'amare", ma finora nessun economista, nessuno statista e nessun politico ha investito su questa forza che pure è energia, potere, grande trascinatrice e che richiede grande coraggio. Perchè? Comunque, in ogni caso, grazie Sbancor, per aver dichiarato sulle tue posizioni personali di pacifista. Il mio pacifismo è politico e talmente granitico che non accetta possibili giustificazioni verso coloro che ancora intendono adoperare la violenza al posto della forza di essere migliori. Non ci potrà essere cambiamento se non cominciando da noi stessi. E la violenza, qualsiasi violenza, non ha cambiato mai nulla. Cerchiamo di inventare la pace, piuttosto e non arrendiamoci alla rabbia che è una cosa da belve. Loredana ___________________________________________ Rekombinant http://www.rekombinant.org