Nella mail con cui ho iniziato questo thread ho cercato di porre la
questione della necessità del sopralluogo / rilievo per la creazione di
una buona mappa.
L'ho fatto anche perché credo che, con l'autorizzazione al ricalco del
PCN, sia possibile che alcuni (o molti) mappatori, spinti dal
comprensibile desiderio di vedere una mappa più "presentabile" (ovvero
senza buchi e quindi finalmente usabile anche per scopi commerciali), si
diano al ricalco di zone in cui non hanno mai messo piede o in cui sono
passati molto tempo prima.

La presenza nella mail di due elementi provocatori (l'oggetto e la
domanda finale) ha contribuito al "successo" del thread ma ha messo in
secondo piano la questione centrale (l'essenzialità del sopralluogo e
l'accuratezza della mappa)...
L'oggetto della mail è stato interpretato come PCN vs GPS e questo tipo
di interpretazione ha portato nella discussione i sostenitori dell'uno o
dell'altro metodo trasformandola in una diatriba (interessante ma OT)
sulla precisione dei dati GPS.
La provocatoria domanda finale ha scatenato un acceso dibattito fra i
sostenitori della necessità di una maggior copertura anche a scapito
dell'accuratezza e chi preferisce una mappa vuota ma "corretta". In
particolare la critica alla parola "corretta" è stata al centro di
numerose mail... La mappa, per definizione, è una rappresentazione
ridotta, simbolica e approssimata della realtà. Quindi con mappa
"corretta" non si intendeva una mappa priva di errori ma semplicemente
una mappa accurata... 

Più interessante, rispetto agli errori spaziali, è l'aspetto degli
errori temporali (ne parla Federico Cozzi nella sua mail). E qui
rientriamo in topic... Alcuni partecipanti a questo thread si sono messi
a discutere di OSM in montagna; prendo spunto da quella discussione per
riallacciarmi al discorso degli errori temporali...

Ale Zena scrive:
> Se acquisto una cartina 1:25000 posso fare affidamento sul fatto che sia una 
> marca affidabile e sull'anno che è stata pubblicata; non ho altre 
> informazioni 
> però, non sò se il sentiero che vorrei percorrere è stato verificato prima 
> della stampa dell'ultima edizione della mappa (generalmente non si 
> ricontrollano personalmente tutti i sentieri); in OSM posso sapere data e 
> utente che ha eseguito l'ultima modifica del sentiero
Ecco. Se l'utente OSM ha modificato il sentiero usando come fonte le
ortofoto del PCN si genera un problema di datazione. Una situazione
telerilevata qualche anno prima viene fatta passare come una modifica
recente ingannando così l'utilizzatore ("ah, bene è stato modificato
l'altro ieri, quindi posso fidarmi")...

Questo dell'errore temporale è uno dei tanti aspetti che rende il
sopralluogo migliore del telerilevamento. Certo anche il sopralluogo può
generare errori... mi ricordo che quando iniziai a mappare nel mio
paesino era presente solo la strada statale che lo attraversa, ma
all'epoca del sopralluogo del mappatore che aveva editato la strada
c'erano dei lavori in corso e quindi una deviazione... il risultato
finale era che una serie di vie residential/unclassified  erano segnate
come primary...

Le ragioni dei sostenitori della copertura a scapito dell'accuratezza
(che tanto quest'ultima arriverà in seguito) sono assolutamente
comprensibili (e di buon senso nell'ottica di OSM come strumento) ma
resto dell'idea contraria. Non posso certo obbligare la gente ad
effettuare sopralluoghi (mi limito a consigliarlo, fa bene alla mappa ma
anche all'utente OSM) per cui mi accontenterei di un compromesso
accettabile: l'uso del tag source con indicazione della data delle
ortofoto (da usare quando l'ortofoto è l'unica fonte usata).

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