Il giorno gio 1 ott 2020 alle ore 21:12 Fintocubano <f.giammich...@gmail.com>
ha scritto:

> > L'Ulster è un'entità definita dall'ISO (
> > https://it.wikipedia.org/wiki/ISO_3166-2:IE).
> > Non è su OSM in quanto entità culturale, etnica, storica o linguistica.
>
> Not by a long shot, direbbero a Derry o a Ballymena. Su OSM l'Ulster e'
> presente perche il tag boundary = historic non perche' boundary = defined
> by
> ISO. Inoltre la definizione ISO di Ulster prevede SOLO le 3 contee
> (amministrative) dell'Eire, escluse le 6 contee (storiche e non piu'
> amministrative) che sono in territorio UK. L'Ulster storico e classico, che
> e' quello mappato su OSM, e' 3+6. Dovremmo complimentarci con ISO per
> l'ottimo lavoro di ricerca storica svolta e per la confusione che crea con
> la loro definizione?
>

Che lo definisca l'ISO o l'UNESCO o chi altro non è importante: quello che
conta è che l'Ulster ha un'area misurabile, cioè ha un confine. Che
ovviamente non è un confine politico o amministrativo, ma puoi dire "qui è
Ulster, qui non è Ulster". Non c'è il dubbio (*AFAIK* - molto importante -
non sono uno storico dell'Ulster!) se un certo paese o città faccia parte o
meno dell'Ulster.

Al contrario, c'è il dubbio se Nice o Menton o Ventimiglia facciano parte
della "regione italiana", il che significa che la "regione italiana" non ha
un confine, e quindi, esistente o inventata, non può essere rappresentata
su OSM.

> La Lapponia è definita dall'UNESCO, l'Irlanda e l'arcipelago britannico
> > sono evidenti confini geografici (qui c'è la terra, lì c'è il mare). Lo
> > stesso non vale per la "regione italiana".
>
> Non capisco cosa tu voglia evidenziare. La Macedonia che non e' definita
> dall'UNESCO allora non e' degna di esistere come tale? Come il Sannio e
> l'Irpinia che non sono definiti da nessuna organizzazione internazionale
> come ISO?
>

La Macedonia è uno Stato - sì, lo so, sto scherzando, ti riferisci alla
regione macedone divisa tra FYROM e Grecia. Leggo da Wikipedia: "I suoi
confini sono mutati in modo considerevole nel corso del tempo", e ancora "Copre
approssimativamente un'area di 67000 km²", e quell'"approssimativamente" è
la chiave.

La definizione della Lapponia fornita dall'UNESCO sarà contestabile,
opinabile, sbagliata, ma è una definizione, stabilisce un confine che può
essere riportato su OSM.

Qual è il confine della Macedonia? Qual è il confine del Sannio? Qual è il
confine dell'Irpinia? Sono in Irpinia tutti i Comuni che si chiamano "Xxx
Irpino"? Vogliamo quindi forse disegnare una "regione ligure" che comprende
anche Novi Ligure?

Inoltre, se non c'e' un mare o terra o altro elemento fisico che divide, la
> ''Regione Italiana'' non puo' essere definita? Allora cio' vale anche per
> la
> ''Penisola Italiana'' di cui parli sotto, perché tu affermi che la sua
> definizione ''esclude la pianura padana''. Allora qual e' ''l'evidente
> confine geografico'' della Penisola Italiana sulla pianura padana? Il
> Rubicone? La A14 da Rimini a Bologna e la A1 fino a Piacenza?
>

Non c'è un confine sulla terra: una penisola è un'area di terra emersa che
si protende verso il mare e ne è circondata. È una quasi-isola, che è
comunque una definizione vaga: quanto "quasi" è abbastanza? Quanto no? Se
chiaramente Lecce è nella penisola del Salento, e chiaramente l'Umbria e il
Lazio sono nella penisola italiana, Bologna è chiaramente nella penisola
italiana? No, non "chiaramente". Infatti, a dirla tutta, sono contrario a
segnare in OSM cose come "penisola italiana", "penisola iberica" o "Le
Alpi", cioè quelle cose vaghe che in un atlante sarebbero indicate con una
(vaga) scritta a caratteri grandi e spaziati per coprire un'area non
definita.


> > La penisola italica o italiana è altrettanto definita, ma esclude la
> > pianura padana e
> > l'arco alpino. Del resto, i Romani chiamavano "Italia" la penisola, fino
> > al
> > Rubicone.
>
> L'ISPRA non la pensa affatto cosi: <<La penisola italiana [...] è molto
> lunga, quasi 1.200 chilometri, mentre è larga, al massimo, 530 chilometri
> da
> Monte Chardonnet a Tarvisio.>>. Ne deduco che l'ISPRA include la pianura
> padana fino alle Alpi e, infatti, su OSM, i confini della Penisola Italiana
> INCLUDONO la pianura padana. Ma forse la definizione dell'ISPRA non e' alla
> pari di quella dell'ISO o dell'UNESCO.
>

Secondo la "definizione" geografica di penisola, Milano non è in una
penisola. Sirmione sì, Desenzano no. Che poi si confonda la penisola con lo
Stato o con il territorio "di cultura italiana", è un altro discorso.

Ho messo "definizione" tra virgolette perché per me, ingegnere, una
definizione, se non permette di individuare con certezza cosa è e cosa non
è, non è una definizione.


> L'Italia, inoltre, come la chiamavano i Romani, era INVECE ben oltre il
> Rubicone e ben oltre le Alpi, ai tempi di Virgilio e Augusto: basta
> leggersi
> le Historiae di Livio o gli Annales di Tacito per capire l'evolvere dei
> suoi
> confini col tempo.
>

Questo è vero in età imperiale. In età repubblicana l'Italia escludeva la
regione cisalpina, che era gallica.

In età imperiale c'era il concetto di "Romània": lo mappiamo? Indicava "più
o meno" l'Impero Romano, ma anche un po' di più, non era proprio il confine
dell'Impero, era più una "zona di influenza" che "faceva riferimento",
"orbitava intorno", a Roma. Come la "regione italiana".

I confini geografici - fisici, politici, culturali, storici - non devono
> essere definiti da ISO con una linea o da UNESCO per essere accettabili e
> utilizzati su una mappa qualsiasi.


> Se ci sono definizioni proposte da storici e studiosi e geografi, esse
> vanno
> accettate come tali.
>
> Poi, se OSM le vuole aggiungere, esse vano aggiunte secondo criteri
> precisi,
> anche in caso di sovrapposizioni o più definizioni proposte da vari enti e
> studiosi.
>

Ti contraddici da solo: prima parli di proposte di regioni anche non ben
definite, poi di criteri precisi, infine di sovrapposizioni. Quindi
cerchiamo di capirci e di risolvere la confusione.

O parliamo di vaghi concetti geografici: e allora scriviamone dei gran
trattati, facciamo seminari, parliamone*, ma non mettiamoli su OSM, dove ci
sono punti e linee, non zone sfumate.

Oppure parliamo di "la regione italiana come l'ha definita la Treccani" e
la segniamo con questo nome; "la regione italiana come l'ha definita lo
storico X" e la segniamo con questo nome; "la regione italiana come l'ha
definita il geografo Y" e la segniamo con questo nome.

* Tra l'altro grazie, sinceramente, perché tra Ulster, Macedonia, e aree
culturali e territori contesi vari sto approfondendo un sacco di cose che
si citano sempre superficialmente.


> Infine, l'esempio dei doppi nomi Sardo/Italiano e altri che ho proposto era
> a solo e unico supporto del ragionamento sulle ''motivazioni politiche''
> che
> hanno motivato l'aggiunta, da parte di un utente, del confine di regione
> geografica di Italia su OSM del paragrafo precedente.
>

So che sulla questione dei nomi sardi il ragionamento era stato: il sardo è
una lingua riconosciuta, come l'italiano, quindi bisognerebbe riportare i
toponimi in entrambe le lingue. So anche che nelle varie aree bilingui ci
sono approcci diversi già fuori da OSM, da quello della Provincia Autonoma
di Bolzano (che impone i toponimi ufficiali in tedesco e italiano) a quello
di molti altri posti (che semplicemente danno un riconoscimento alla lingua
locale ma sono lontanissimi dal riconoscere o considerare ufficiali i
toponimi in lingua locale). Capisco benissimo la tua perplessità di fronte
alla disparità di trattamento in OSM di queste situazioni. Ma non
dilunghiamoci su questo argomento, che è off topic.

Ciao,

Simone
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