On Wednesday 05 September 2007 19:11, Attilio Tempestini wrote: > Marco Pratesi ha scritto: > > In quale modo lo hai sostituito? > > Selezionando il testo e cambiando il font del testo selezionato? > > Oppure modificando i corrispondenti stili del testo? (io avrei > > fatto così) > > Nel primo dei modi, che indichi.
In tal caso, è un po' come se per quel pezzo di testo tu avessi creato uno stile che eredita le proprietà dello stile originario, con l'aggiunta di una modifica; lo stile originario resta non modificato e a quel pezzo di testo viene attribuita una versione modificata dello stile originario; quando aggiungi testo nello stile originario, tale testo viene fuori senza quella modifica. Se invece modifichi la definizione dello stile, non solo il nuovo testo verrà fuori secondo la tua nuova definizione: il testo già inserito si modificherà aderendo alla nuova definizione. > Presumo, dalla tua frase fra parentesi, che non sia il modo migliore. Sì, direi che la cosa migliore è attribuire gli stili alle varie parti del documento sulla base di una logica, senza farsi "tentare" dal modificare la formattazione "a mano"; in questo modo si ottiene un documento ben strutturato da quel punto di vista e per modificare l'aspetto grafico dell'intero documento bastano pochi colpetti ben assestati con lo stilista (magari anche alla fine della stesura). Per lo meno, io faccio così e mi sembra che sia considerato un modo di procedere al quale OpenOffice.org tende a incoraggiarti vivamente ;-) Inoltre, mi sembra un approccio meno immediato del "modificare a mano" ma anche molto più proponibile in termini di gestibilità di documenti di una certa dimensione. Marco Pratesi -- Non rispondere all'indirizzo mittente, che è solo un collettore di spam. Il mio indirizzo aggiornato è su http://www.marcopratesi.it/email.php Please do not reply to the sender's address, that is only a spam sink. My updated e-mail address is at http://www.marcopratesi.it/email.php
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