Lunghissima e astiosa. Permalosi astenersi.

Francesco Visconti (DIP-TNT - Vulpiani) ha scritto:
per quanto riguarda la mail di daniele purtroppo
e' verissimo che c'e' questa differenza teorici-linux
sperimentali-windows, temo non ci siano speranze a breve
termine di invertire la tendenza. i driver per i complicati
strumenti di laboratorio sono proprietari e le ditte se li
fanno scrivere solo per windows perche' windows e' il
sistema operativo piu' diffuso. senza pressione da parte
dell'acquirente dubito che si mettano a pagare qualcuno che
glieli scriva per unix.

E' vero fino ad un certo punto, perche' molti strumenti sono gestiti da Silicon Graphics, che ha un suo Unix proprietario (irix).


Cmq, va notata una cosa: sbandieriamo GPL e open source, ma poi siamo in pochi ad usarlo. Quelli che lo usano lo fanno perche' fisici teorici o similia: glielo ha imposto il datore di lavoro. Io non potrei lavorare su Windows nemmeno se volessi. Poi mi sono appassionato al tema del copyleft. Ma i miei programmi, che sono free, non li distribuisco nemmeno perche' non servono a nessuno. E on credo che diventero' mai un importante contributore di free software, anche perche' smanettare mi fa abbastanza schifo, quando non si tratta di mediattivismo.
Perche' allora sono/siamo tifoso/i/e della GPL?


Ho contribuito a scrivere un libro "free". Spero che in un'economia information based (che non vuol dire immateriale, ma che usa l'informazione a tutti i livelli) strumenti che consentono (ma non sono sufficienti per) una cooperazione diversa e un senso di comunita' non mercantile (che non vuol dire egualitaria) possano essere esportati o almeno suggerire altri strumenti. A me del free software in se' per se' non me ne frega niente, se non e' capace di contaminare altre forme di produzione e a diventare una "diritto del lavoratore" e non del consumatore. La scienza e' stata "free" per secoli, ma non era certo un paradiso di egualitarismo, anarchia e comunismo: e' stata anzi il terreno di sviluppo di nuove tecnologie di controllo (oltre che di tante altre belle cose).

Diciamoci la verita': il free software nasce perche' i nerd del giro di stalmann si incazzarono quando la Xerox non diede loro il codice di un driver della stampante: non era proprio la rivoluzione del 1905.
Dico questo, perche' vi e' una certa tendenza a idolatrare la coerenza informatica (vedi stallman), senza vedere che il mondo e' fatto di tante altre cose, e che la GPL non e' tutto. Lo stesso stallman usa solo programmi free, ma non riesco davvero a considerarlo uno con cui "fare comunita'": non ci prenderei nemmeno un caffe', e se penso ad una persona antipatica se la batte con previti. Se lui e' considerato uno di sx, voglio essere considerato un nazi.


I Nerd che pensano che la GPL sia tutto, forse non si accorgono che multinazionali come IBM ci vogliono mettere le mani sopra e dentro, adorano l'open source, vogliono fare come linux e se non si aggiunge un surplus di partecipazione politica, il free software e' solo una nuova catena di montaggio, magari piu' trendy.

E per aggiungere partecipazione politica, occorre che i nerd si mischino a chi ha altre cose nella vita e non ha (testa per occuparsi di) un pc. E a quel punto devono rendersi conto che ogni compagno convertito a Linux per farci magari le stesse cose che faceva su Winzoz ha dovuto togliere tempo ad altre cose, magari piu' utili, belle, "compagne" o divertenti. Se devo vedere i compagni perdere la vista davanti ad uno schermo per installare linux, viva l'abaco.

Non ci sara' MAI un movimento politico contro la proprieta' intellettuale completamente convertito a free software etc, perche' i diritti del lavoro immateriale riguardano anche quelli che non usano il pc quanto noi, e nel copyleft vedono la battaglia politica, da sostenere comunque, piu' che l'innovazione giuridica. E questi non hanno tempo da perdere per installare linux. Imparare non e' gratis. Ha un costo, spesso quantificabile in soldi. Spesso non ci si puo' permettere di imparare e non saro' certo io a far pagare chi non puo'.

Pero' io li voglio lo stesso dentro ai movimenti per un sapere piu' libero. Magari glielo installo io linux, ma non li accuserei di incoerenza o di scollamento tra teoria e prassi se usano windows. Insomma, smettiamo di fare i talebani di linux; facciamo il kit dello scienziato free ma stiamo attenti ad atteggiamenti snobistici o moralistici, soprattutto fra di noi.

Rivendico il diritto ad usare winzoz e a non spendere nemmeno un minuto per imparare linux, e a parlarne lo stesso, proprio perche' ne faccio una questione politica e non etica. O dovrei vantarmi di essere stato obbligato a imparare linux, C, Perl, html etc da una zozzissima universita' svizzera (v. "nuova catena di montaggio")?


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