Salve Paolo,

condivido diversi passaggi della tua email, ma vorrei porti
un'obiezione che è anche una domanda

Il 23 Agosto 2024 12:05:56 UTC, Paolo Atzeni <paolo.atz...@uniroma3.it>
ha scritto:
> Credo che la questione non sia saper programmare [...],
> ma conoscere i principi dell'informatica

Conoscere i principi dell'informatica senza saperli applicare nom è
pericolosamente simile a _credere_di conoscere i principi
dell'informatica senza conoscerli affatto?

Perché le persone che credono di comprendere l'informatica sono
utilissime a diffondere acriticamente e normalizzare qualsiasi
"innovazione tecnologica" immessa sul mercato.


> né tantomeno saper programmare a livello professionale

Bah...di questi tempi il "livello professionale" prescinde completamente
dalla comprensione dei principi fondamentali.
Dico JavaScript e ho detto tutto.

Ahimé, il livello professionale non è garanzia di una piena
cittadinanza nella società in cui viviamo.


Detto questo, non si tratta di diventare tutti programmatori di
mestiere, ma di superare il mestiere stesso di programmatore come
abbiamo superato il mestiere di scriba.


Molti di noi hanno studiato il greco o il latino alle superiori, ma non
avendolo praticato per decenni, l'hanno completamente dimenticato.
(che ci piaccia ammetterlo a noi stessi, o meno)

La stessa cosa accade per le lingue vive: all'Università studiai
con ottimi risultati il russo, ma non avendolo parlato o scritto per
oltre due decenni, non sono assolutamente in grado di leggerlo, neanche
quando mi interessa (ad esempio per leggere https://free.oberon.org/)


A mia parziale discolpa posso portare che in Italia i russi non sono
molti (e ancor meno, gli antichi latini) per cui è stato difficile
trovare occasione di praticare queste conoscenze.

La pervasività dell'informatica, invece, renderebbe molto semplice
praticare la programmazione (al netto di normative oscurantiste e
liberticide come il copyright).


Concordo che saper programmare è un mezzo, non un fine (esattamente
come saper leggere e scrivere), ma davvero pensi che un'educazione
informatica possa prescindere da tale abilità?


Giacomo



Reply via email to