Concordo al mille per cento con Paolo (Atzeni).

Purtroppo, è triste (ma comprensibile, perché obbediscono ad altre logiche) vedere che dopo più di 10 anni i "grandi giornali" continuano a parlare di "imparare la lingua delle macchine" e danno voce a personaggi che "qualcuno" ha deciso che sono autorevoli.

Questo è quel Benanti che aveva scritto (https://accademiadellacrusca.it/it/parole-nuove/algoretica/18479): «Abbiamo bisogno di un’algor-etica, ovvero di un modo che renda computabili le valutazioni di bene e di male» ?

Un uomo di chiesa, che si dice sia anche esperto di informatica (ma io su Wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Paolo_Benanti non ho trovato traccia dei suoi studi nel settore), e quindi dovrebbe conoscere il risultato di Turing sul problema della terminazione dei programmi informatici (https://it.wikipedia.org/wiki/Problema_della_terminazione), ritiene che il comportamento dell'Uomo, un'entità infinitamente più complessa di qualunque programma informatico, possa essere computato?

Ma mi faccia il piacere! (cit.)

Adesso che anche l'Unione Europea ha finalmente capito l'importanza dell'insegnamento dell'informatica, approvando nel Consiglio dell'Unione Europea a novembre 2023 una Raccomandazione che raccomanda a tutti gli Stati Membri di sviluppare un’istruzione di qualità in informatica nell’istruzione sia primaria che secondaria (https://www.startmag.it/innovazione/la-raccomandazione-europea-insegnamento-informatica-nella-scuola/) si continua a sprecare tempo con queste stupidaggini?

Cui prodest?

Buona domenica!

Il 23/08/2024 14:05, Paolo Atzeni ha scritto:
Credo che la questione non sia saper programmare (né tantomeno saper 
programmare a livello professionale),
ma conoscere i principi dell'informatica, magari (chissà se noi lo vedremo 
mai), attraverso l'introduzione
dell'informatica nella scuola, come disciplina curriculare autonoma, con i suoi 
principi (ovviamente
di volta in volta adeguati al livello scolastico). L'introduzione alla 
programmazione
può e deve essere una componente di questa formazione, ma non la esaurisce.
E ovviamente le cosiddette competenze digitali di base sono solo un piccolo 
elemento in questa direzione,
che rischia di essere fuorviante se enfatizzato in modo non opportuno.

Saluti,

-PA


-----Messaggio originale-----
Da: nexa<nexa-boun...@server-nexa.polito.it> Per conto di M. Fioretti
Inviato: venerdì 23 agosto 2024 13:36
A:nexa@server-nexa.polito.it
Oggetto: Re: [nexa] C'e' cascato pure Benanti...

On Fri, Aug 23, 2024 11:01:01 AM +0200, Guido Vetere wrote:

domando retoricamente: bisogna conoscere python per capire, ad
esempio, che un LLM non è un database o un gigantesco file word?
perché ho il sospetto che il 99.9% dei politici che fanno le leggi e
dei giornalisti che ne parlano non ci siano ancora arrivati
esatto, e' proprio di questo che parlo.

Marco
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https://www.hoepli.it/libro/la-rivoluzione-informatica/9788896069516.html
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Prof. Enrico Nardelli
Past President di "Informatics Europe"
Direttore del Laboratorio Nazionale "Informatica e Scuola" del CINI
Dipartimento di Matematica - Università di Roma "Tor Vergata"
Via della Ricerca Scientifica snc - 00133 Roma
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