Re: [it-l10n] Chiarimento & richiesta

2016-06-14 Per discussione "Luca Daghino"@Libero

Il 14/06/2016 16:05, Luciano B. ha scritto:
Ciao a tutti, avrei bisogno di un chiarimento relativo alla traduzione 
del capitolo 12 della guida di Calc.
nei segmenti 6804,6815,6818,6819 e dal 6821 al 6835 _non_ devo 
tradurre i termini che vengono usati per creare la macro vero? 
(intendo dim, object, dispatcher, frame, 
com.sun.star.frame.DispatcherHelper ecc ecc)


esatto... non vanno tradotti



Avrei bisogno anche di sapere dove posso recuperare una installazione 
di ubuntu12 con libreoffice 3.4 x virtualbox che Luca mi aveva 
inviato, nella cartella dropbox non mi sembra ci sia più.


Grazie in anticipo,
ciao Luciano




Da qui dovresti riuscire:

https://dl.dropboxusercontent.com/u/9434397/vmubuntu1204_libo35.zip

Se hai problemi dimmelo.
ciaociao :)

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Luca Daghino
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Icq/Licq/Gaim #175451007
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fonti rinnovabili
tad evaarthamaatra-nirbhaasaM svaruupa-shuunyam iva samaadhiH
Sanskrit - Realize it's the common language ;-)


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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-12 Per discussione Osvaldo Gervasi
Grazie Paolo!



Il giorno 12 dicembre 2015 14:51, Paolo Pelloni  ha
scritto:

> hahaha dovevo leggerli al contrario i messaggi :D
>
> in ogni caso se ci fossero incongruenze potete segnalarlo in lista, poi
> con Valter (il papà del codice) possiamo vedere se ha senso cambiare le
> stringhe nelle versioni a venire (e da quelle in poi della guida).
>
> Ciao
>
> On ven, 2015-12-11 at 19:45 +0100, Osvaldo Gervasi wrote:
>
> > Scusate,
> > mi rendo conto solo ora che forse la mia osservazione potrebbe essere
> > corretta, ma nell'interfaccia grafica di usa Dépliant al posto di
> Brochure,
> > per cui devo usare necessariamente Dépliant !!!
> >
> >
> >
> > Il giorno 11 dicembre 2015 19:35, Osvaldo Gervasi <
> osvaldo.gerv...@gmail.com
> > > ha scritto:
> >
> > > Grazie a tutti per le solleciti risposte :-)
> > >
> > > Buon weekend
> > >
> > > Il giorno 11 dicembre 2015 17:31, Elisabetta  ha
> > > scritto:
> > >
> > >> Ciao Osvaldo,
> > >>
> > >> in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è
> diffusissimo e
> > >> si trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa
> > >> "opuscolo" è bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo
> > >> contesto. Poi, hai ragione, non ha senso sostituire un termine di
> origine
> > >> francese, totalmente assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un
> > >> equivalente della medesima origine.
> > >>
> > >> Ciao!:-)
> > >>
> > >> Elisabetta
> > >>
> > >>
> > >>
> > >> Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:
> > >>
> > >>> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale
> di
> > >>> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti
> la
> > >>> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con
> "depliant".
> > >>> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto,
> piuttosto
> > >>> che tradurlo con un altro termine francese.
> > >>>
> > >>> Illuminatemi, vi prego!
> > >>>
> > >>>
> > >>
> > >> --
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> > >> Problemi?
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> pubblicamente
> > >> e non sono eliminabili
> > >>
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> non sono eliminabili
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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-12 Per discussione Paolo Pelloni
hahaha dovevo leggerli al contrario i messaggi :D

in ogni caso se ci fossero incongruenze potete segnalarlo in lista, poi
con Valter (il papà del codice) possiamo vedere se ha senso cambiare le
stringhe nelle versioni a venire (e da quelle in poi della guida). 

Ciao

On ven, 2015-12-11 at 19:45 +0100, Osvaldo Gervasi wrote:

> Scusate,
> mi rendo conto solo ora che forse la mia osservazione potrebbe essere
> corretta, ma nell'interfaccia grafica di usa Dépliant al posto di Brochure,
> per cui devo usare necessariamente Dépliant !!!
> 
> 
> 
> Il giorno 11 dicembre 2015 19:35, Osvaldo Gervasi  > ha scritto:
> 
> > Grazie a tutti per le solleciti risposte :-)
> >
> > Buon weekend
> >
> > Il giorno 11 dicembre 2015 17:31, Elisabetta  ha
> > scritto:
> >
> >> Ciao Osvaldo,
> >>
> >> in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è diffusissimo e
> >> si trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa
> >> "opuscolo" è bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo
> >> contesto. Poi, hai ragione, non ha senso sostituire un termine di origine
> >> francese, totalmente assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un
> >> equivalente della medesima origine.
> >>
> >> Ciao!:-)
> >>
> >> Elisabetta
> >>
> >>
> >>
> >> Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:
> >>
> >>> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
> >>> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
> >>> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
> >>> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
> >>> che tradurlo con un altro termine francese.
> >>>
> >>> Illuminatemi, vi prego!
> >>>
> >>>
> >>
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> >> e non sono eliminabili
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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-12 Per discussione Paolo Pelloni
L'idea è buona, ma controlla prima come è nel codice perché le guide
sono in funzione del software (e non vice-versa). 

Ciao!

On ven, 2015-12-11 at 16:31 +0100, Osvaldo Gervasi wrote:

> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
> che tradurlo con un altro termine francese.
> 
> Illuminatemi, vi prego!
> 

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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Marco Giorgetti
E dépliant sia! ;)

On ven, dic 11, 2015 at 7:45 PM, Osvaldo Gervasi < osvaldo.gerv...@gmail.com 
[osvaldo.gerv...@gmail.com] > wrote:
Scusate,
mi rendo conto solo ora che forse la mia osservazione potrebbe essere
corretta, ma nell'interfaccia grafica di usa Dépliant al posto di Brochure,
per cui devo usare necessariamente Dépliant !!!



Il giorno 11 dicembre 2015 19:35, Osvaldo Gervasi  ha scritto:

> Grazie a tutti per le solleciti risposte :-)
>
> Buon weekend
>
> Il giorno 11 dicembre 2015 17:31, Elisabetta  ha
> scritto:
>
>> Ciao Osvaldo,
>>
>> in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è diffusissimo e
>> si trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa
>> "opuscolo" è bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo
>> contesto. Poi, hai ragione, non ha senso sostituire un termine di origine
>> francese, totalmente assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un
>> equivalente della medesima origine.
>>
>> Ciao!:-)
>>
>> Elisabetta
>>
>>
>>
>> Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:
>>
>>> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
>>> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
>>> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
>>> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
>>> che tradurlo con un altro termine francese.
>>>
>>> Illuminatemi, vi prego!
>>>
>>>
>>
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>> Tutti i messaggi inviati a questa lista vengono archiviati pubblicamente
>> e non sono eliminabili
>>
>
>

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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Osvaldo Gervasi
Scusate,
mi rendo conto solo ora che forse la mia osservazione potrebbe essere
corretta, ma nell'interfaccia grafica di usa Dépliant al posto di Brochure,
per cui devo usare necessariamente Dépliant !!!



Il giorno 11 dicembre 2015 19:35, Osvaldo Gervasi  ha scritto:

> Grazie a tutti per le solleciti risposte :-)
>
> Buon weekend
>
> Il giorno 11 dicembre 2015 17:31, Elisabetta  ha
> scritto:
>
>> Ciao Osvaldo,
>>
>> in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è diffusissimo e
>> si trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa
>> "opuscolo" è bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo
>> contesto. Poi, hai ragione, non ha senso sostituire un termine di origine
>> francese, totalmente assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un
>> equivalente della medesima origine.
>>
>> Ciao!:-)
>>
>> Elisabetta
>>
>>
>>
>> Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:
>>
>>> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
>>> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
>>> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
>>> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
>>> che tradurlo con un altro termine francese.
>>>
>>> Illuminatemi, vi prego!
>>>
>>>
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>>
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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Osvaldo Gervasi
Grazie a tutti per le solleciti risposte :-)

Buon weekend

Il giorno 11 dicembre 2015 17:31, Elisabetta  ha
scritto:

> Ciao Osvaldo,
>
> in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è diffusissimo e
> si trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa
> "opuscolo" è bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo
> contesto. Poi, hai ragione, non ha senso sostituire un termine di origine
> francese, totalmente assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un
> equivalente della medesima origine.
>
> Ciao!:-)
>
> Elisabetta
>
>
>
> Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:
>
>> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
>> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
>> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
>> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
>> che tradurlo con un altro termine francese.
>>
>> Illuminatemi, vi prego!
>>
>>
>
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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Elisabetta

Ciao Osvaldo,

in effetti 'brochure' solitamente si lascia così, ormai è diffusissimo e si 
trova anche l'occorrenza nei dizionari italiani, l'alternativa "opuscolo" è 
bruttina (-ona) e IMO non pertinente e desueta in questo contesto. Poi, hai 
ragione, non ha senso sostituire un termine di origine francese, totalmente 
assimilato dall'inglese e dall'italiano, con un equivalente della medesima 
origine.


Ciao!:-)

Elisabetta


Osvaldo Gervasi ha scritto il 11/12/2015 alle 16:31:

Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
che tradurlo con un altro termine francese.

Illuminatemi, vi prego!




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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Marco Giorgetti

Il 11/12/2015 16:58, Emanuele Giusti ha scritto:

Per me hai ragione te
Rispondo probabilmente senza molta cognizione di causa in senso 
linguistico, ma per quanto riguarda l'uso corrente sicuramente il 
termine "brochure" è molto diffuso e riconoscibile quindi, a meno che il 
dizionario/glossario non dia diverso responso, concordo sul fatto che 
cambiare una parola non italiana conosciuta con un'altra non italiana 
altrettanto conosciuta non ha molto senso.


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Re: [it-l10n] Chiarimento

2015-12-11 Per discussione Emanuele Giusti
Per me hai ragione te

--
Inviato da iPhone

> Il giorno 11 dic 2015, alle ore 16:31, Osvaldo Gervasi 
>  ha scritto:
> 
> Scusate la banalità ma sto cercando di finire il Cap. 10 del manuale di
> Impress e mi trovo con il seguente dubbio: nei segmenti già tradotti la
> parola della versione inglese "brochure" viene tradotta con "depliant".
> A me sembra corretto lasciare il termine francese non tradotto, piuttosto
> che tradurlo con un altro termine francese.
> 
> Illuminatemi, vi prego!
> 
> -- 
> Come cancellarsi: E-mail l10n+unsubscr...@it.libreoffice.org
> Problemi? http://it.libreoffice.org/supporto/mailing-lists/come-cancellarsi/
> Linee guida per postare + altro: 
> http://wiki.documentfoundation.org/Local_Mailing_Lists/it
> Archivio della lista: http://listarchives.libreoffice.org/it/l10n/
> Tutti i messaggi inviati a questa lista vengono archiviati pubblicamente e 
> non sono eliminabili

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-21 Per discussione Italo Vignoli
On 1/21/12 10:04 AM, Andrea Pescetti wrote:

> Quindi al momento non sono attivamente sviluppati
> derivati proprietari degni di nota ne' di OpenOffice.org (o Apache
> OpenOffice) ne' di LibreOffice.

Don Harbison ha detto che ci sarà una versione IBM di AOO, che includerà
dei connettori a Lotus Domino (e dintorni), ma non ha chiarito con quale
licenza.

> La questione generale sulle licenze rimaneva secondo me interessante a
> prescindere, ma se il problema invece era questo e' chiuso.

La questione sulle licenze è comunque importante.

> Forse si', forse i veri motivi sono altri; non lo so e non lo posso
> sapere. Uno sviluppatore di LibreOffice ha scritto in pubblico che le
> trattative segrete tra Document Foundation e IBM (probabilmente fatte
> prima del passaggio ad Apache Foundation) avevano visto un accordo sulla
> licenza MPL. Ma ha anche fatto capire che non ha senso che le persone
> (come me) che non hanno informazioni su queste trattative commentino, e
> posso solo dargli ragione.

Personalmente, non amo IBM, e ho sempre detto - quando ci sono stati
questi colloqui con IBM, a cui io ho sempre partecipato - che mi fido di
più di un serpente a sonagli che di un dipendente IBM (credo di averlo
anche scritto da qualche parte, ma questo non cambia la cosa).

Dando per acquisito che IBM abbandona il prodotto proprietario (e che
mantiene una versione propria per elementi che non sono di interesse per
la comunità), diventa evidente che IBM preferisce dividere la comunità
che unificarla.

IBM potrebbe tranquillamente fare la stessa operazione usando MPL (visto
che gli elementi proprietari probabilmente saranno plug-in o comunque
esterni al core), ma continua a dare addosso a TDF (Rob Weir ha
recentemente scritto che siamo tutti stupidi, poi ha detto che si è
sbagliato perché era un email personale a Dennis Hamilton... vedi il
serpente a sonagli di cui sopra).

Dopo l'annuncio IBM, due progetti su uno stesso codice sorgente sono
evidentemente ridondanti, ma secondo IBM è TDF - operativa da ottobre
2010 - a dover passare ad ASF e non viceversa, per una presunta
"superiorità" della AL.

Tra l'altro, un progetto ASF che ha alle sue spalle una sola azienda che
fornisce abbondantemente più della metà degli sviluppatori (forse
addirittura più dell'80%) secondo "The Apache Way" non potrebbe uscire
dalla fase di incubazione, perché non ha una comunità sufficientemente
ampia e differenziata (evitiamo di citare RedFlag, che è fallita alla
fine di settembre 2011).

Ogni considerazione su quest'ultimo fatto è in questo momento superflua,
fino al giorno in cui AOOi uscirà - se uscirà - dalla fase di
incubazione. Se la cosa succederà, ognuno trarrà le considerazioni che
riterrà più opportune.

-- 
Italo Vignoli - italo.vign...@gmail.com
mob +39.348.5653829 - VoIP 5316...@messagenet.it
skype italovignoli - gtalk italo.vign...@gmail.com

-- 
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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-21 Per discussione Andrea Pescetti

Il 12/01/2012 Italo Vignoli ha scritto:

nessuno
discute il diritto di IBM (visto che il problema è questa azienda) di
sviluppare codice proprietario da usare in un prodotto proprietario, ma
rifiuta il concetto di "regalare" a IBM codice open


Se il problema e' questo si e' risolto da solo. IBM ha annunciato in 
settimana che lo sviluppo di Symphony (il prodotto proprietario in 
questione) termina con l'ultima versione appena rilasciata, e che da ora 
in poi il suo team lavorera' solo sul codice libero e open source di 
Apache OpenOffice. Quindi al momento non sono attivamente sviluppati 
derivati proprietari degni di nota ne' di OpenOffice.org (o Apache 
OpenOffice) ne' di LibreOffice.


La questione generale sulle licenze rimaneva secondo me interessante a 
prescindere, ma se il problema invece era questo e' chiuso.



E visto che IBM ama AL e storce il naso di fronte a MPL, la differenza è
importante.


Forse si', forse i veri motivi sono altri; non lo so e non lo posso 
sapere. Uno sviluppatore di LibreOffice ha scritto in pubblico che le 
trattative segrete tra Document Foundation e IBM (probabilmente fatte 
prima del passaggio ad Apache Foundation) avevano visto un accordo sulla 
licenza MPL. Ma ha anche fatto capire che non ha senso che le persone 
(come me) che non hanno informazioni su queste trattative commentino, e 
posso solo dargli ragione.


Ciao,
  Andrea.

--
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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Italo Vignoli
On 1/11/12 11:21 PM, Andrea Pescetti wrote:

> http://www.mozilla.org/MPL/1.1/index.html#section-1.9 ti spiega anche
> che se modifico un file esistente devo rilasciare le modifiche sotto MPL
> (e tutto il poco "copyleft" della MPL sta li' dentro), ma se aggiungo
> file faccio quello che voglio, compreso non distribuire il codice
> sorgente se non lo voglio distribuire.

La differenza con AL non è affatto trascurabile. Infatti, nessuno
discute il diritto di IBM (visto che il problema è questa azienda) di
sviluppare codice proprietario da usare in un prodotto proprietario, ma
rifiuta il concetto di "regalare" a IBM codice open che IBM possa fare
non solo proprio ma modificare e migliorare senza restituire a chi ha
sviluppato il codice originale - ovvero alla comunità - questi sviluppi.

E visto che IBM ama AL e storce il naso di fronte a MPL, la differenza è
importante.

Esprimo una mia opinione, usando un po' di gergo romanesco: IBM ha preso
un po' d'acido per il fatto che gli utenti hanno premiato OOo (e
LibreOffice) rispetto a Symphony, che non solo è sempre rimasto tra gli
"Others" - nella torta delle quote di mercato - ma ha addirittura meno
utenti di LibreOffice. Ovviamente, per un coatto come Doug Heintzmann
questo è inammissibile, e direi che non solo ha preso d'acido ma è
addirittura andato in puzza.

Ovviamente, attraverso la licenza AL IBM potrebbe riuscire - ma questo,
fortunatamente, non avverrà - a fare un Symphony migliore di OOo, visto
che può prendere il codice e migliorarlo senza che OOo possa sfruttare
questi miglioramenti (rimanendo un prodotto inferiore).

> Rimane il fatto che, per quanto spiegato sopra, solo l'upgrade a GPL
> farebbe la differenza, perche' allora avremmo un vero copyleft:
> http://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.html#WhatDoesCompatMean

TDF non ha scelto le licenze per caso, ma dopo un po' di robuste
discussioni (a cui io ho assistito ma non partecipato, perché non ho le
necessarie competenze).

Quindi, la scelta del weak copyleft non è casuale, e ha funzionato (se
in sedici mesi siamo passati da 21 a 376 sviluppatori TDF, tra pagati e
volontari). Probabilmente, perché l'accoppiata LGPLv3+/MPL ha messo
d'accordo un po' tutti (ma nei confronti di alcuni volontari c'è voluto
un po' di tempo, perché non tutti apprezzano la MPL).

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Italo Vignoli
On 1/11/12 11:14 PM, Andrea Pescetti wrote:

> No Italo, MPL (nella versione scelta da LibreOffice per i suoi nuovi
> file) permette di realizzare versioni proprietarie e di non condividere
> il codice, purche' il codice sia in nuovi file. E il riuscire a metterlo
> in nuovi file e' solo una questione di "furbizia" come scrivevo.

Evidentemente, però, è una differenza sostanziale, perché IBM ha scelto
ASF (evitiamo di parlare di scelta di Oracle, a meno di voler a tutti i
costi illuderci che il progetto sia indipendente, cosa che non è, e non
ci vuole molto a capirlo, visto che basta leggere le mailing list e
contare il numero degli interventi) per la licenza. Quindi, quella che
sembra una differenza trascurabile e aggirabile con facilità in effetti
è una differenza determinante.

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Marco Ciampa
On Wed, Jan 11, 2012 at 11:14:42PM +0100, Andrea Pescetti wrote:
> Carlo Strata ha scritto:
> >Il 11/01/2012 02:34, Italo Vignoli ha scritto:
> >>On 1/9/12 9:24 PM, Marco Ciampa wrote:
> >>>Una domanda sorge spontanea: perché LGPL+MPL e non LGPL+GPL? Italo?
> >>Perché MPL consente di realizzare versioni proprietarie del software, a
> >>condizione che gli sviluppi vengano comunque messi a disposizione della
> >>comunità (ergo, che il loro codice venga condiviso).
> 
> No Italo, MPL (nella versione scelta da LibreOffice per i suoi nuovi
> file) permette di realizzare versioni proprietarie e di non
> condividere il codice, purche' il codice sia in nuovi file. E il
> riuscire a metterlo in nuovi file e' solo una questione di
> "furbizia" come scrivevo.

Questa non la capisco. LGPL parla di link a codice ma in che modo posso
mescolare programmi proprietari in nuovi file non linkandoli?
Chiamandoli a riga di comando?

> >Ma mi pare che sia sfuggito il mio pensiero nato dalla lettura
> >dell'articolo su ossblog che riporto qui in calce: se MPL v2 è
> >compatibile con AL v2

A me pare che MPL2 sia compatibile con GPL ma _non_ con il resto anche
se si può modificare il codice MPL per poterlo adattare al codice
proprietario in file separati e poi compilare tutto assieme. Sono
obbligati a pubblicare le modifiche alla parte MPL che serve a far
funzionare la parte (distribuita binaria) proprietaria. 

Certo con la GPL ciò non è possibile, ma non è più possibile neanche
fare distribuzione commerciale con codice proprietario non tuo, che la
MPL ti consente.

Esempio: una versione di OO/LibO con sintesi vocale per i ciechi.

Con LibO sono obbligato a pubblicare il codice che si interfaccia alla
sintesi. Magari la sintesi non l'ho fatta io ma il codice "colla" che fa
l'effetto karaoke, può essere adattato all'uso di sintesi magari non
così buone ma libere...la MPL mi obbliga a pubblicarlo.

Con OO il tutto diventa binario e tanti saluti.

> a quel punto (e se la licenza MPL attuale di Libò
> >è la 1.1+, cioè anche le successive (!) "at your opinion", secondo la
> >scelta dell'utente) non è che tali aziende potranno anche non ridare
> >indietro il codice?
> 
> Le aziende (chiunque veramente) possono gia' non ridare indietro il
> codice, ma vedo di risponderti in maniera piu' documentata a parte.

Si ma come ho esemplificato sopra, c'è una differenza...

> Il blog sbaglia. Deve capire che "e' compatibile con" e' una
> relazione asimmetrica (come dire "e' piu' alto di") e documentarsi
> meglio. Scrivere "Oltre alla compatibilità con la GPL, la MPL 2.0
> garantisce quella con le licenze di Apache" e' imbarazzante, oltre
> che sbagliato.

gia.

> >Vorrei che si approfondisse, insieme, il "come" della nuova MPL v2 in
> >quest'ottica: che ne pensate?
> 
> Volentieri, ma lasciamo perdere gli articoli errati (ti ho gia'
> detto di persona che tu da solo potresti produrre blog post
> decisamente migliori di quelli che segnali, dato che non ti manca la
> voglia di documentarti e di chiedere in caso di dubbi) e occupiamoci
> di sostanza. Mandero' un altro messaggio, ricco di link, fra poco.

Grazie di ogni chiarimento.

-- 


Marco Ciampa

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Andrea Pescetti

Il giorno 08/01/2012 Carlo Strata ha scritto:

Il 03/01/2012 00:54, Andrea Pescetti ha scritto:

Anche la LGPL e' weak copyleft (so che lo sai, ma se qualcuno legge
distrattamente potrebbe pensare che una delle due sia copyleft).

http://en.wikipedia.org/wiki/Copyleft#Strong_and_weak_copyleft


Esatto, questo conferma quel che scrivevo.


semplifico molto il discorso, ma basta presentare una
modifica come "modulo indipendente" e non c'e' sostanziale differenza
in pratica tra (LGPL+)MPL e AL, cioe' tra LibreOffice e Apache
OpenOffice: chi vuole fare una variante proprietaria trova il modo...

ArrampicarsiSugliSpecchi.it, Andrea


Prova a pensare perche' e' nata la licenza Mozilla (MPL). Se hai dubbi, 
la sezione "How viral is the MPL?" di 
http://www.mozilla.org/MPL/1.1/FAQ.html te li chiarisce subito: e' nata 
perche' Netscape potesse fare versioni proprietarie di Mozilla Suite.


La definizione di Modification 
http://www.mozilla.org/MPL/1.1/index.html#section-1.9 ti spiega anche 
che se modifico un file esistente devo rilasciare le modifiche sotto MPL 
(e tutto il poco "copyleft" della MPL sta li' dentro), ma se aggiungo 
file faccio quello che voglio, compreso non distribuire il codice 
sorgente se non lo voglio distribuire. Insomma, un "derivato 
proprietario" a tutti gli effetti. Quindi la differenza tra MPL e Apache 
License sta principalmente nel fatto che le modifiche proprietarie 
devono stare in file diversi nel caso della MPL, mentre con la Apache 
License il vincolo non c'e'. Ma e' un vincolo che un programmatore 
furbetto puo' aggirare senza troppe difficolta', per questo dicevo che 
non c'e' sostanzialmente differenza.



Quando e se LibreOffice passera' alla GPL pura e usera'
solo quella, cosa che non e' ufficialmente prevista ma che
ritengo possibile, allora ci sara' una sostanziale
differenza pratica.


Prima di trovarmelo scritto in un blog, e' meglio che chiarisca il mio 
paragrafo precedente: non ho la palla di cristallo, il "possibile" che 
scrivo sopra sta per "tecnicamente possibile". E mi basavo sul fatto che 
Debian ricevesse LibreOffice sotto GPL (tramite upgrade LGPL->GPL, 
sempre possibile), invece vedo che non lo fa, o non lo fa piu':

http://packages.debian.org/changelogs/pool/main/libr/libreoffice/libreoffice_3.4.4-2/libreoffice-core.copyright
Quindi per essere sicuri che sia tecnicamente possibile bisognerebbe 
guardare le licenze di tutti i componenti.


Rimane il fatto che, per quanto spiegato sopra, solo l'upgrade a GPL 
farebbe la differenza, perche' allora avremmo un vero copyleft:

http://www.gnu.org/licenses/gpl-faq.html#WhatDoesCompatMean


allora spiegami (convincendomi!!!)
perché Mrs IBM non ha "fatto donare" il codice a The Document
Foundation, entità giovane


Questa e' una scelta di Oracle, mica la devo spiegare io. La licenza 
scelta, tuttavia, lascia tutti (compresa Document Foundation) liberi di 
utilizzare a loro piacimento il codice esistente. C'erano possibilita' 
peggiori.



Volevo, invece, sottolineare come Mozilla abbia recentemente aggiornato
la propria licenza, se male non ho capito, tanto da renderla AL2
compliant (compatibile bidirezionalmente con la Apache License 2).


Hai capito male, non per colpa tua ma perche' l'articolo e' inesatto.

Ti segnalo questo articolo, ben fatto, che spiega bene il concetto di 
compatibilita', oltre a chiarire giustamente che la compatibilita' con 
Apache License 2 e' solo una questione di forma piu' che di sostanza, 
nel senso che sono stati necessari solo piccoli aggiustamenti lessicali:

http://opensource.com/law/11/9/mpl-20-copyleft-and-license-compatibility
(l'unica cosa non chiara e' che parla di "modifications" senza spiegare 
il termine, vedi link apposito sopra). Lettura consigliata a tutti, 
tanto siamo finiti sulla lista dei traduttori e quindi qui capiamo tutti 
l'inglese.


In breve: il software sotto licenza Apache (Apache OpenOffice) si puo' 
riutilizzare in programmi sotto MPL2 (come LibreOffice, vedi sotto per 
la questione 1.1 -> 2); il contrario non e' possibile.



Dico questo perché non so se la licenza MPL con cui è rilasciato il
codice di TDF come accennava Italo sia la 1.1 o 1.1+ leggera differenza
che potrebbe però comportare...


Non c'e' differenza. La MPL e' autoaggiornante (e' una "plus license" 
per definizione): qualsiasi programma rilasciato, come i nuovi file di 
LibreOffice, sotto licenza MPL 1.1 puo' essere portato a qualsiasi 
successiva MPL formulata da Netscape Communication Corporation, che 
quindi di fatto decide il destino di tutto il software sotto MPL. Vedi

http://www.mozilla.org/MPL/1.1/index.html#section-6.1

Il diritto di decidere il destino del software MPL e' ora passato a 
Mozilla Foundation, vedi "Who has the right" in 
http://www.mozilla.org/MPL/1.1/FAQ.html ; e' quindi analogo a quel che 
succede per la GPL (se scrivo "either version 3 or, at your option, any 
later version") e la Free Software Foundation, con la differenza che non 
c'e' l'opzione di rifiutare po

Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Andrea Pescetti

Carlo Strata ha scritto:

Il 11/01/2012 02:34, Italo Vignoli ha scritto:

On 1/9/12 9:24 PM, Marco Ciampa wrote:

Una domanda sorge spontanea: perché LGPL+MPL e non LGPL+GPL? Italo?

Perché MPL consente di realizzare versioni proprietarie del software, a
condizione che gli sviluppi vengano comunque messi a disposizione della
comunità (ergo, che il loro codice venga condiviso).


No Italo, MPL (nella versione scelta da LibreOffice per i suoi nuovi 
file) permette di realizzare versioni proprietarie e di non condividere 
il codice, purche' il codice sia in nuovi file. E il riuscire a metterlo 
in nuovi file e' solo una questione di "furbizia" come scrivevo.



Ma mi pare che sia sfuggito il mio pensiero nato dalla lettura
dell'articolo su ossblog che riporto qui in calce: se MPL v2 è
compatibile con AL v2 a quel punto (e se la licenza MPL attuale di Libò
è la 1.1+, cioè anche le successive (!) "at your opinion", secondo la
scelta dell'utente) non è che tali aziende potranno anche non ridare
indietro il codice?


Le aziende (chiunque veramente) possono gia' non ridare indietro il 
codice, ma vedo di risponderti in maniera piu' documentata a parte.


Il blog sbaglia. Deve capire che "e' compatibile con" e' una relazione 
asimmetrica (come dire "e' piu' alto di") e documentarsi meglio. 
Scrivere "Oltre alla compatibilità con la GPL, la MPL 2.0 garantisce 
quella con le licenze di Apache" e' imbarazzante, oltre che sbagliato.



Vorrei che si approfondisse, insieme, il "come" della nuova MPL v2 in
quest'ottica: che ne pensate?


Volentieri, ma lasciamo perdere gli articoli errati (ti ho gia' detto di 
persona che tu da solo potresti produrre blog post decisamente migliori 
di quelli che segnali, dato che non ti manca la voglia di documentarti e 
di chiedere in caso di dubbi) e occupiamoci di sostanza. Mandero' un 
altro messaggio, ricco di link, fra poco.


Ciao,
  Andrea.

--
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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Marco Ciampa
On Wed, Jan 11, 2012 at 03:14:14PM +0100, Italo Vignoli wrote:
> On 1/11/12 10:13 AM, Carlo Strata wrote:
> 
> > Ma mi pare che sia sfuggito il mio pensiero nato dalla lettura
> > dell'articolo su ossblog che riporto qui in calce: se MPL v2 è
> > compatibile con AL v2 a quel punto (e se la licenza MPL attuale di Libò
> > è la 1.1+, cioè anche le successive (!) "at your opinion", secondo la
> > scelta dell'utente) non è che tali aziende potranno anche non ridare
> > indietro il codice?
> 
> Premetto che non ho ancora avuto la possibilità di studiare a fondo il
> problema, per cui mi rifaccio a quello che ho letto (e a una conference
> call con Simon Phipps, che ha lavorato con Mozilla perché la MPLv2 fosse
> immediatamente approvata da OSI).
> 
> La MPLv2 continua a essere "weak copyleft", per cui continua a non
> prevedere la possibilità di trasferire la licenza, mantenendo il link
> alla licenza originale, come invece avviene nel caso delle licenze
> permissive come AL, BSD e MIT.
> 
> Quindi, AL può integrare codice MPLv2, ma questo rimane MPLv2 a vita
> (per cui ogni modifica a questa specifica sezione deve essere condivisa
> con la comunità).
> 
> Ciao, Italo

Ho trovato questo chiarificante:

http://www.mozilla.org/MPL/2.0/FAQ.html

Q1: What is the Mozilla Public License?

The MPL is a simple copyleft license. The MPL's "file-level" copyleft is
designed to encourage contributors to share modifications they make to
your code, while still allowing them to combine your code with code
under other licenses (open or proprietary) with minimal restrictions.

Q2: Why yet another open source license?

The MPL fills a useful space in the spectrum of free and open source
software licenses, sitting between the Apache license, which does not
require modifications to be shared, and the GNU family of licenses,
which requires modifications to be shared under a much broader set of
circumstances than the MPL.

Lampante. La MPL2 è poi compatibile con le varie GPL per cui mi pare una buona 
scelta.


-- 


Marco Ciampa

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Italo Vignoli
On 1/11/12 10:13 AM, Carlo Strata wrote:

> Ma mi pare che sia sfuggito il mio pensiero nato dalla lettura
> dell'articolo su ossblog che riporto qui in calce: se MPL v2 è
> compatibile con AL v2 a quel punto (e se la licenza MPL attuale di Libò
> è la 1.1+, cioè anche le successive (!) "at your opinion", secondo la
> scelta dell'utente) non è che tali aziende potranno anche non ridare
> indietro il codice?

Premetto che non ho ancora avuto la possibilità di studiare a fondo il
problema, per cui mi rifaccio a quello che ho letto (e a una conference
call con Simon Phipps, che ha lavorato con Mozilla perché la MPLv2 fosse
immediatamente approvata da OSI).

La MPLv2 continua a essere "weak copyleft", per cui continua a non
prevedere la possibilità di trasferire la licenza, mantenendo il link
alla licenza originale, come invece avviene nel caso delle licenze
permissive come AL, BSD e MIT.

Quindi, AL può integrare codice MPLv2, ma questo rimane MPLv2 a vita
(per cui ogni modifica a questa specifica sezione deve essere condivisa
con la comunità).

Ciao, Italo

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-11 Per discussione Carlo Strata

Il 11/01/2012 02:34, Italo Vignoli ha scritto:

On 1/9/12 9:24 PM, Marco Ciampa wrote:


Una domanda sorge spontanea: perché LGPL+MPL e non LGPL+GPL? Italo?

Perché MPL consente di realizzare versioni proprietarie del software, a
condizione che gli sviluppi vengano comunque messi a disposizione della
comunità (ergo, che il loro codice venga condiviso). E' importante per
"aprire" il progetto alle aziende, cosa che GPL non farebbe.



Chiarissimo...

Ma mi pare che sia sfuggito il mio pensiero nato dalla lettura 
dell'articolo su ossblog che riporto qui in calce: se MPL v2 è 
compatibile con AL v2 a quel punto (e se la licenza MPL attuale di Libò 
è la 1.1+, cioè anche le successive (!) "at your opinion", secondo la 
scelta dell'utente) non è che tali aziende potranno anche non ridare 
indietro il codice?


Vorrei che si approfondisse, insieme, il "come" della nuova MPL v2 in 
quest'ottica: che ne pensate?


Solare giornata,

Carlo

p.s. Articolo su OssBlog:
http://www.ossblog.it/post/9205/mozilla-ha-annunciato-la-disponibilita-della-propria-licenza-mpl-20

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-10 Per discussione Italo Vignoli
On 1/9/12 9:24 PM, Marco Ciampa wrote:

> Una domanda sorge spontanea: perché LGPL+MPL e non LGPL+GPL? Italo?

Perché MPL consente di realizzare versioni proprietarie del software, a
condizione che gli sviluppi vengano comunque messi a disposizione della
comunità (ergo, che il loro codice venga condiviso). E' importante per
"aprire" il progetto alle aziende, cosa che GPL non farebbe.

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-10 Per discussione tux1975
Ho inviato a Valter le traduzioni di:
filter/source --- pdf.po
starmath  --- source.po

Anche per questa traduzione vale la licenza indicata altrove:
LGLv3+/MPL/AL2.

Saluti,

Lorenzo

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-09 Per discussione Marco Ciampa
On Tue, Jan 03, 2012 at 12:54:52AM +0100, Andrea Pescetti wrote:
> non c'e' sostanziale differenza in pratica tra (LGPL+)MPL e AL, cioe' tra
> LibreOffice e Apache OpenOffice: chi vuole fare una variante
> proprietaria trova il modo di farla. Quando e se LibreOffice
> passera' alla GPL pura e usera' solo quella, cosa che non e'
> ufficialmente prevista ma che ritengo possibile, allora ci sara' una
> sostanziale differenza pratica. E a quel punto anche questo discorso
> potrebbe diventare piu' significativo.

Grazie Andrea per il chiarimento. 

Una domanda sorge spontanea: perché LGPL+MPL e non LGPL+GPL? Italo?


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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-09 Per discussione Italo Vignoli
> Il 03/01/2012 00:54, Andrea Pescetti ha scritto:

>> La distinzione e' vera, ma e' molto labile. Dato che le licenze scelte
>> da Document Foundation sono weak copyleft, basta un po' di "furbizia"
>> per aggirarle.

La licenza MPL è stata adottata sulla base delle discussioni con IBM,
precedenti all'annuncio di TDF e LibreOffice, proprio per consentire la
realizzazione di versioni proprietarie. Personalmente, tendo a fidarmi
molto poco delle corporation statunitensi.

Sul fatto che le licenze possano essere interpretate in modo capzioso,
tutto è possibile, ma direi che non c'è nessun incentivo a farlo, visto
che nel caso delle licenze copyleft non c'è nessun tipo di vantaggio.

>>> i progetti basati su licenze  "permissive" hanno - in media - meno
>>> della metà dei committer dei progetti basati su licenze copyleft

E' un dato basato su 200 progetti - i 100 più popolari su Ohloh per
ciascun tipo di licenza - su un periodo di tre anni. Certamente, non è
un dato scientifico, ma è una buona approssimazione. Tra l'altro, i due
progetti numericamente più importanti in ambito copyfree (permissivo)
sono Android e Chromium, dove la quasi totalità degli sviluppatori sono
dipendenti Google.

>> Queste statistiche, come quelle analoghe di parte opposta sul fatto
>> che le licenze copyleft siano in inesorabile declino e destinate a
>> diventare minoritarie, non hanno alcun valore...

I progetti basati su licenze copyleft sono diminuiti in termini
percentuali, perché sono aumentati i progetti di software open source
sponsorizzati da singole aziende o indirizzati al mondo hardware. E' un
fenomeno del tutto comprensibile, che solo Pedro Giffuni - un crociato
delle licenze permissive - può trovare foriero di una tendenza.

> Dico questo perché non so se la licenza MPL con cui è rilasciato il
> codice di TDF come accennava Italo sia la 1.1 o 1.1+ leggera differenza
> che potrebbe però comportare...

Credo si adotterà MPL2.

>> Ah. Grazie dell'informazione, che non conoscevo. C'e' qualche
>> comunicato stampa ufficiale, magari in preparazione, che esprime
>> questa posizione?

TDF non prenderà mai una posizione ufficiale contro la Apache License,
anche perché non avrebbe senso (la Apache License, utilizzata in modo
opportuno, è un'ottima licenza). Ho usato il verbo scoraggia proprio
perché TDF non incentiva, ma lascia completamente liberi.

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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-08 Per discussione Carlo Strata

Il 02/01/2012 23:57, Italo Vignoli ha scritto:

Visto che ci sono diverse persone completamente nuove tra quelle iscritte a
questa lista, e che non si è mai discusso delle licenze (che per alcuni
sono delle sigle senza grosso significato), credo sia opportuno chiarire
cosa significano queste sigle, e qual è la posizione di The Document
Foundation in relazione a ciascuna di esse.

Premetto che ciascuno è assolutamente libero di scegliere se rilasciare il
proprio lavoro con licenza LGPLv3+/MPL, in modo che possa essere utilizzato
da LibreOffice, oppure se rilasciarlo anche con licenza AL2, in modo che
possa essere usato anche da Apache OpenOffice.

Mi scuso in anticipo per la lunghezza del messaggio, e per il tono (che in
alcuni passaggi non è particolarmente simpatico), che è prima di tutto
espressione della mia posizione personale, e successivamente - quando
specificato - della posizione del Board of Directors di The Document
Foundation.

The Document Foundation ha scelto di adottare due licenze copyleft, ovvero
LGPL (Lesser General Public License, la stessa di OOo) e MPL (Mozilla
Public License, la stessa di Firefox e Thunderbird).

Le licenze copyleft (LGPL più "forte" e MPL più "debole") obbligano a
condividere con la comunità tutto quello che viene sviluppato a partire dal
codice sorgente, anche in caso di eventuali versioni "proprietarie"
(consentite dalla MPL, che per questo viene definita "weak copyleft").

La licenza MPL è stata adottata proprio per consentire alle aziende di
sviluppare, per i propri legittimi fini commerciali, una versione
proprietaria di LibreOffice, senza però ignorare quella comunità senza il
contributo della quale non potrebbero avere porzioni importanti - e spesso
fondamentali - dello stesso software.

Le licenze proprietarie, tanto per intenderci, sono quelle di Microsoft
Windows e Microsoft Office, e di Lotus Symphony, il software proprietario e
gratuito (freeware) che IBM ha sviluppato dal codice sorgente di OOo, e
continuerà a sviluppare dal codice sorgente di Apache OpenOffice.

La AL (Apache License) è una licenza cosiddetta "permissiva", in quanto
consente a un'azienda di sviluppare un software proprietario a partire dal
codice sorgente, ma non la obbliga a restituire alla comunità le porzioni
di codice che ha sviluppato (in modo che tutti ne possano beneficiare,
nello spirito del software libero).

Personalmente, e in questo sono molto più restrittivo degli altri membri
del Board of Directors di The Document Foundation, ritengo che la Apache
License sia veramente pessima, e piuttosto che "permissiva" dovrebbe essere
definita "predatoria".

IBM ha sviluppato Lotus Symphony prima sfruttando la SISSL (acronimo che
non ricordo, ma che contraddistingueva una licenza "permissiva" come la AL,
utilizzata da Sun per consentire ad altre aziende di sfruttare il codice di
OOo per dei prodotti proprietari, ma che è stata adottata solo da IBM,
tanto che è stata abbandonata con la versione 2.0 di OOo), e poi firmando
un contratto con Sun che le consentiva di creare un prodotto proprietario
da un codice sorgente open source.


Ciao Italo,

Sun Industry Standards Source License
http://en.wikipedia.org/wiki/SISSL

Carlo



La donazione del codice di OOo ad Apache Software Foundation è stata
ispirata da IBM (che infatti ha "salutato" l'annuncio con un comunicato
stampa e tre post nei 30 minuti successivi al rilascio della notizia da
parte di Oracle, a dimostrazione - se mai ce ne fosse stato bisogno - della
sua regia), che in questo modo può continuare a creare un software
proprietario senza dare nessun contributo.

Il fatto che IBM abbia assunto 5 ex sviluppatori di OOo, infatti, non è
certo il segno di un mutato atteggiamento nei confronti del progetto, ma è
solo una dimostrazione della latitanza dei contributi nel progetto AOOoI
(com'era peraltro evidente da mesi, visto che la preannunciata "esplosione"
dei committer non c'è stata, anche perché i progetti basati su licenze
"permissive" hanno - in media - meno della metà dei committer dei progetti
basati su licenze copyleft).

The Document Foundation ritiene che l'uso della AL consenta a IBM di
perpetuare nel tempo un comportamento estremamente scorretto nei confronti
della comunità (visto che può usare il lavoro dei volontari in modo
unilaterale, a fini commerciali, e ignorare i principi del software libero).

Per questo motivo, il Board of Directors di The Document Foundation
scoraggia l'uso della Apache License, pur lasciando ciascuno - nello
spirito autentico del software libero - libero di decidere secondo la
propria coscienza.

A chi volesse approfondire i contenuti e le caratteristiche delle tre
licenze LGPLv3, MPL e AL consiglio di partire dalle relative voci di
Wikipedia in versione inglese, che oltre a spiegare in modo chiaro il
contenuto delle licenze stesse forniscono numerosi link di supporto.

Cordiali saluti a tutti, e buon 2012

Italo Vignoli
Member of the Board of Directors
The Document Foundation
italo.vign...@docum

Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-08 Per discussione Carlo Strata

Il 03/01/2012 00:54, Andrea Pescetti ha scritto:

Italo Vignoli ha scritto:

Le licenze copyleft (LGPL più "forte" e MPL più "debole") obbligano a
condividere con la comunità tutto quello che viene sviluppato a 
partire dal

codice sorgente, anche in caso di eventuali versioni "proprietarie"
(consentite dalla MPL, che per questo viene definita "weak copyleft").


Anche la LGPL e' weak copyleft (so che lo sai, ma se qualcuno legge 
distrattamente potrebbe pensare che una delle due sia copyleft).


http://en.wikipedia.org/wiki/Copyleft#Strong_and_weak_copyleft




La licenza MPL è stata adottata proprio per consentire alle aziende di
sviluppare, per i propri legittimi fini commerciali, una versione
proprietaria di LibreOffice, senza però ignorare [la] comunità...
La AL (Apache License) è una licenza cosiddetta "permissiva", in quanto
consente a un'azienda di sviluppare un software proprietario a 
partire dal
codice sorgente, ma non la obbliga a restituire alla comunità le 
porzioni

di codice che ha sviluppato


La distinzione e' vera, ma e' molto labile. Dato che le licenze scelte 
da Document Foundation sono weak copyleft, basta un po' di "furbizia" 
per aggirarle: semplifico molto il discorso, ma basta presentare una 
modifica come "modulo indipendente" e non c'e' sostanziale differenza 
in pratica tra (LGPL+)MPL e AL, cioe' tra LibreOffice e Apache 
OpenOffice: chi vuole fare una variante proprietaria trova il modo di 
farla. Quando e se LibreOffice passera' alla GPL pura e usera' solo 
quella, cosa che non e' ufficialmente prevista ma che ritengo 
possibile, allora ci sara' una sostanziale differenza pratica. E a 
quel punto anche questo discorso potrebbe diventare piu' significativo.


ArrampicarsiSugliSpecchi.it, Andrea: allora spiegami (convincendomi!!!) 
perché Mrs IBM non ha "fatto donare" il codice a The Document 
Foundation, entità giovane, sì, ma appositamente, e già (!), creata 
() per per gestire e far evolvere il Codice ex OOo...






i progetti basati su licenze  "permissive" hanno - in media - meno
della metà dei committer dei progetti basati su licenze copyleft


Queste statistiche, come quelle analoghe di parte opposta sul fatto 
che le licenze copyleft siano in inesorabile declino e destinate a 
diventare minoritarie, non hanno alcun valore... O almeno non ne ho 
mai viste di abbastanza serie da giustificare che ne parliamo.


Volevo, invece, sottolineare come Mozilla abbia recentemente aggiornato 
la propria licenza, se male non ho capito, tanto da renderla AL2 
compliant (compatibile bidirezionalmente con la Apache License 2).

http://www.ossblog.it/post/9205/mozilla-ha-annunciato-la-disponibilita-della-propria-licenza-mpl-20

come ho di recente postato nella mia pagina facebook.

Dico questo perché non so se la licenza MPL con cui è rilasciato il 
codice di TDF come accennava Italo sia la 1.1 o 1.1+ leggera differenza 
che potrebbe però comportare...


Italo che ne dici?




il Board of Directors di The Document Foundation
scoraggia l'uso della Apache License, pur lasciando ciascuno - nello
spirito autentico del software libero - libero di decidere secondo la
propria coscienza.


Ah. Grazie dell'informazione, che non conoscevo. C'e' qualche 
comunicato stampa ufficiale, magari in preparazione, che esprime 
questa posizione?


... devo dire che la visione di un tramonto è assai più piacevole di 
quanto qui si "intuisce"...




Ciao e auguri anche da me,
  Andrea.



I miei più sinceri e leggeri auguri per il migliore 2012...

Carlo


--
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Re: [it-l10n] Chiarimento sulle Licenze

2012-01-02 Per discussione Andrea Pescetti

Italo Vignoli ha scritto:

Le licenze copyleft (LGPL più "forte" e MPL più "debole") obbligano a
condividere con la comunità tutto quello che viene sviluppato a partire dal
codice sorgente, anche in caso di eventuali versioni "proprietarie"
(consentite dalla MPL, che per questo viene definita "weak copyleft").


Anche la LGPL e' weak copyleft (so che lo sai, ma se qualcuno legge 
distrattamente potrebbe pensare che una delle due sia copyleft).



La licenza MPL è stata adottata proprio per consentire alle aziende di
sviluppare, per i propri legittimi fini commerciali, una versione
proprietaria di LibreOffice, senza però ignorare [la] comunità...
La AL (Apache License) è una licenza cosiddetta "permissiva", in quanto
consente a un'azienda di sviluppare un software proprietario a partire dal
codice sorgente, ma non la obbliga a restituire alla comunità le porzioni
di codice che ha sviluppato


La distinzione e' vera, ma e' molto labile. Dato che le licenze scelte 
da Document Foundation sono weak copyleft, basta un po' di "furbizia" 
per aggirarle: semplifico molto il discorso, ma basta presentare una 
modifica come "modulo indipendente" e non c'e' sostanziale differenza in 
pratica tra (LGPL+)MPL e AL, cioe' tra LibreOffice e Apache OpenOffice: 
chi vuole fare una variante proprietaria trova il modo di farla. Quando 
e se LibreOffice passera' alla GPL pura e usera' solo quella, cosa che 
non e' ufficialmente prevista ma che ritengo possibile, allora ci sara' 
una sostanziale differenza pratica. E a quel punto anche questo discorso 
potrebbe diventare piu' significativo.



i progetti basati su licenze  "permissive" hanno - in media - meno
della metà dei committer dei progetti basati su licenze copyleft


Queste statistiche, come quelle analoghe di parte opposta sul fatto che 
le licenze copyleft siano in inesorabile declino e destinate a diventare 
minoritarie, non hanno alcun valore... O almeno non ne ho mai viste di 
abbastanza serie da giustificare che ne parliamo.



il Board of Directors di The Document Foundation
scoraggia l'uso della Apache License, pur lasciando ciascuno - nello
spirito autentico del software libero - libero di decidere secondo la
propria coscienza.


Ah. Grazie dell'informazione, che non conoscevo. C'e' qualche comunicato 
stampa ufficiale, magari in preparazione, che esprime questa posizione?


Ciao e auguri anche da me,
  Andrea.

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