On Wednesday 15 August 2007 19:09, [EMAIL PROTECTED] wrote: > Divertente !!
Per certi versi sì :-) perché non capita spesso di leggere qualcuno che mette in fila tante parole senza senso come stai facendo tu... > Nel vostro tentativo d'andarmi contro (Mario govoni e Marco Pratesi) Premesso che non so che cosa abbia scritto Mario Govoni (ma non mi è necessario saperlo per risponderti per ciò che riguarda me), dato che è nel mio killfile, io non sto cercando di andare contro qualcuno, sto solo cercando di far notare, a chi legge, che stai scrivendo delle cose senza senso e che le affermi come se fossero verità arcinote anziché cose completamente campate per aria e per le quali infatti non riesci a citare riferimenti che le sostengano in qualche modo. > non vi siete accorti che Org. è la contrazione (di derivazione > anglosassone) di "Organization not profit" detta in italiano > “Organizzazione senza fini di lucro”, Come ti ho già risposto, magari lo è nella tua testa. Potrei risponderti "non ti sei accorto che Org. è la contrazione (di derivazione in parte dialettale) di 'Organizziamo una partita di calcetto che vi facciamo un cappottone' detta in italiano 'vi sconfiggeremo in maniera netta'"... A parte poi che si dice "*no* profit" e non "*not* profit". > questo diminutivo Non è un diminutivo; se non ti è chiaro che non lo è, ti consiglio di leggere un vocabolario e un libro di grammatica. > è stato cosi' usato Da chi? Da te due-tre volte su questa lista. > che è diventato pure un suffisso nel WWW (il “.org”) Non c'azzecca niente. Il .org dei nomi di dominio ha quel significato solo nella tua testa. > per indicare i siti d'organizzazione di Stato o religiosi o comunque > “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro”. Non l'avete mai visto ? Siete > troppo giovani ? Non leggete spesso pubblicazioni in inglese ? Vi > piace dire tutta questa cantilena “Organizzazioni Senza Scopo di > Lucro” ? Cavoli vostri è cosi' chiaro. A parte che sarebbe fin troppo facile risponderti ironicamente anche su questo, so benissimo che cosa sia il .org dei nomi di dominio, peccato che non c'entri una fava con quello che confusamente ti ostini a voler sostenere. > Se poi vogliamo cercare altri sinonimi di Org. (che poi in questo > caso si scrive con la “O” maiuscola) Sempre se ti riferisci ancora ai .org, non lo sai che i nomi di dominio, così come gli indirizzi e-mail, non sono "case-sensitive"? > possiamo anche dire che sia un > grido strozzato di uno che è stato accoltellato, ma essendo fuori > contesto, dire questo è da cretini .... :-)) Non è detto che si tratterebbe di un precedente ;-) > .... Come incaponirsi su dei termini. Dunque finiamola qui ! Ecco, appunto, smetti di incaponirti su dei termini peraltro esistenti solo nella tua testa, e magari rileggi i libri di scuola (bastano quelli delle medie), così rifai mente locale su che cosa sia un diminutivo :-) > Ma il Marco che risponde “Molto generica come definizione” per dire > che è impossibile che esista quella definizione è assurdo :-)) Ho detto "molto generica" per essere cortese :-) e non dire esplicitamente che era una definizione poco chiara, ampia, non attinente a ciò di cui si stava discutendo, non utile, e via dicendo. E dicendo "molto generica" non discutevo della sua palese non esistenza sul pianeta Terra. Poi, sai, normalmente le definizioni vengono date in modo da individuare in maniera chiara qualche cosa che possa avere un senso, quindi, in effetti, è un po' difficile che sia di uso molto comune una definizione generica, ampia e anche inutile >;-) > Il vocabolario è pieno di “Molto generica come definizione” :-)) . Quale vocabolario? :-D Uno che ti sei scritto personalmente e custodisci gelosamente a casa tua? :-D > Poi > quando “La condotta è descritta in diversi libri scritti dagli stessi > capi di queste Org.” (prima è stato detto cosa intendo per Org.) > risponde “cita le fonti.” Risposta ovvia. A me non risulta, ma ovviamente non escludo che, pur conoscendo gli argomenti di cui stai (stra)parlando, ci sia qualcosa che non conosco e che potrebbe discordare con quello che dico; quindi ti invito a citare le fonti, almeno una: visto che dici di conoscere così bene questi libri, non avrai difficoltà a citarli e a contraddirmi. Per fare un parallelo, se uno mi dice che Totti, Del Piero e Gattuso sono degli ottimi scrittori e che hanno chiarito il loro pensiero politico e filosofico in diversi libri, io, pur essendo piuttosto certo che Totti abbia pubblicato solo un paio di libri di barzellette, "mo je faccio er cucchiaio" e un altro libro di cui non ricordo il titolo ma che parla solo di calcio (e forse anche qualcos'altro del genere), che di Del Piero mi risulta solo "10+ - il mio mondo in un numero" (dove non parla né di politica né di filosofia), che di Gattuso mi risulta solo un libro recente che, onestamente, non ho letto, ma che dubito possa trattare di politica e filosofia a livelli alti come quelli che ha raggiunto nello sport, ebbene, nonostante ciò, per correttezza, lo invito a citare le opere in cui i suddetti campioni del mondo di calcio avrebbero disquisito di politica e filosofia. Certo, dubito fortissimamente che tali libri esistano, perché, se per assurdo esistessero, visto che tali personaggi sono costantemente sotto i riflettori, beh, anche i muri ne conoscerebbero l'esistenza. Però, per correttezza, lascio il beneficio del dubbio e chiedo di citare questi benedetti libri. > è spassoso :-)) Premesso che a me sembra spassosa la collezione di sciocchezze che stai scrivendo... :-D Forse per te può essere spassoso, ma, sai, è un modo normale di procedere in molti ambiti, compreso quello della revisione tra pari in ambito scientifico. Ad es. in quest'ultimo, se dici che una certa equazione matematica è una cosa nota e a me questa equazione non risulta, poiché potrebbe non risultare neanche al generico futuro lettore del tuo lavoro e né io né il futuro lettore possiamo conoscere l'intero scibile umano e/o passare in rassegna tutte le biblioteche del pianeta Terra, se ho il ruolo di revisore, ti invito a citare dei lavori che dimostrino che è cosa nota. Ovviamente, devi citare delle fonti attendibili; così mi dai modo di verificare la coerenza tra ciò che affermi e ciò che dice la fonte attendibile che hai citato ed eventualmente a fare le critiche del caso. Se non hai citazioni con cui rispondere, ti invito a dimostrare tu stesso quella equazione, che allora probabilmente non è cosa nota, ma magari è ugualmente vera e dimostrabile. Se non riesci neanche a dimostrarlo di tuo, magari non uso esattamente il neologismo "cazzaro", ma non mi esimo dal dare un parere negativo dicendo che hai scritto una cosa che sembra priva di fondamento e che non sei in grado di dimostrarla. > soprattutto quando lui non cita le fonti ! Le fonti di che cosa? di cose già note a chi sta leggendo o comunque facilmente riscontrabili? Per continuare il parallelo di cui sopra, da revisore non mi è mai capitato di chiedere a qualcuno di citare delle fonti per sostenere ad es. che sin(x) è una funzione periodica: se lo facessi, cadrei nel ridicolo, perché è una cosa arcinota e che si studia pure nelle scuole... In ogni caso, chiedi e ti sarà dato: che cosa vuoi che ti citi? La licenza GPL? Anche i muri sanno dove sia e, se usi del software libero, probabilmente ne hai già almeno una copia in forma elettronica; comunque la trovi ad es. qui: http://www.gnu.org/licenses/gpl.html http://www.gnu.org/licenses/ La definizione dell'open source? http://www.opensource.org/ http://www.opensource.org/docs/osd Il pensiero di personaggi di spicco in tali ambiti? Suppongo che anche tu abbia la possibilità di usare Google e verificare che le poche cose che ho scritto a riguardo sono vere e facilmente riscontrabili[*], mentre le tue no (da qui il "citare fonti" di cui sopra...). [*] la prima ricerca che mi viene in mente di primo acchitto: http://www.google.com/search?q=stallman+codice+libero > Comunque una persona che prima cerca di smentirmi > e poi conferma (con un giro pindarico) nella stessa frase è strana > davvero ! Eh? Fa' un quoting decente e dimostra che avrei fatto quanto scrivi, altrimenti mi fai solo pensare che in questa stagione faccia troppo caldo sul pianeta sul quale ti trovi :-D A parte poi che si dice "*volo* pindarico", e non *giro*... >;-) > Comunque, caro Marco, ricordati che offendere direttamente > (es: Dicevo "è una tua supposizione" per essere cortese e non darti > esplicitamente del "cazzaro" ) Documentati ;-D Dare del "cazzaro" è abbastanza comune in romanesco ed è un modo sintetico (anche se non esattamente un francesismo...) per indicare chi dice cose senza fondamento; ci sono anche dei precedenti abbastanza noti in cui tale "neologismo" è stato usato nei confronti di chi aveva scritto delle cose palesemente false e infondate alla prova dei fatti ;-) > è sinonimo d'aver torto marcio ! Sì, certo, nella tua testa, come la fantomatica definizione degli "Org." :-D > Comunque è colpa mia che devo parlare meno tecnico ! Pure! :-D Ma sì, parliamo del tutto a casaccio, che è meglio! ;-) > Le “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro” NON sono ditte ! Pertanto > quanto detto per le “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro” non si può > riferire alle normali ditte d'affari. Bah... su questo ti ha già risposto Gianluca Turconi, non aggiungo altro. > Per quanto riguarda le licenze, ricordatevi che una volta (tantissimo > tempo fa :-(( ) si poteva rilasciare software senza licenza alcuna, Buongiorno... si può fare e si fa tuttora. Si tratta del "in the public domain" che ti ho già citato e su cui trovi qualche indicazione ad es. qua: http://en.wikipedia.org/wiki/Public_domain http://www.gnu.org/philosophy/categories.html http://www.gnu.org/philosophy/license-list.html http://www.linuxjournal.com/article/6225 e se vuoi continuo, ma non mi sembra necessario, visto che con Google trovi tutti i riferimenti che vuoi. E già che ci siamo, se vuoi, ti cito un progetto attivamente sviluppato, piuttosto noto e anche recente (altro che "tantissimo tempo fa") che è rilasciato appunto "in the public domain", quindi senza licenza: http://www.sqlite.org/ http://www.sqlite.org/copyright.html > senza il pericolo che qualcun'altro potesse prendersi tutti i > diritti, Falso. Leggi i riferimenti che ti ho citato. Ah, poi, già che ci siamo: "altro" è maschile, quindi "qualcun" va senza l'apostrofo. > se poi qualcuno voleva i diritti d'esser pagato per il suo > lavoro lo rilasciava sotto licenza; Se non circostanzi meglio, anche questa frase è falsa. Non c'è che dire: poche idee ma ben confuse :-) > Poi la legge internazionale e > nazionale è cambiata, obbligando chi volesse rilasciare liberamente > software alla comunità d'inventarsi diverse licenze specifiche come > la GPL o la GNU o altre per evitare che chiunque potesse rubare i > diritti del software lasciato senza licenza. Su quale pianeta di quale galassia? :-D A parte poi che sul considerare davvero libero il software "in the public domain" si potrebbe disquisire... ;-) > Da qui i termini poco > (questo l'ammetto) ortodossi (ortodosso significa rigoroso nelle > regole) “tradizionali” e “paganti”. Più che "poco ortodossi", sono termini che esistono solo nella tua testa e che quindi non dovresti usare come se fossero universalmente noti e di significato chiaro e univoco. Se poi ci aggiungiamo che a tali termini attribuisci dei significati poco pertinenti... > Questo è scritto in chiari termini sulle pubblicazioni di riferimento, Sentiamo... > vedi es.: Stallman, Non mi risulta, anzi mi risulta il contrario e sopra ho fatto delle citazioni. Se davvero ti risulta e vuoi discutere in maniera seria, cita delle fonti attendibili. > e crea tutto questo casino giuridico, Quale "casino giuridico"? > vedi il caso di SCO che si mise > ad registrare parti di codice UNIX, DOPO aver minacciato Linux. Altre idee poche e ben confuse... > Per differenziare queste licenze libere dette più propriamente > “software di pubblico dominio” A parte che una licenza non è un software e viceversa e che semmai una licenza si applica a un software, anche qui poche idee ma in compenso molto ben confuse: il software "di pubblico dominio" non ha licenza e "software di pubblico dominio" non è un termine alternativo per indicare "software libero" o "software opensource", quindi, altro che "più propriamente"... > dalle altre si sono coniati diversi termini, Sempre sul tuo pianeta, ovviamente, giusto? :-) > magari non ortodossi, Non ortodossi, bensì cattolici? ;-) > ma utili per separare i diversi tipi di licenze dal loro contesto. Forse ho un vocabolario limitato, ma "separare una licenza dal suo contesto" non so che cosa significhi... anche questo è un modo di dire così noto che lo hai appositamente coniato tu? :-) > Non volete usare questi termini, ecco il perchè del casino che fate. Certo, è evidente che siamo noi quelli che stanno facendo casino! :-D > Infatti è stato postato una serie di link di Wikipedia e altro, A parte che "postato" è maschile e "serie" è femminile ;-) , nelle tue mail non vedo alcun link... e non credo di avere problemi di vista... perlomeno, l'oculista si ostina a dire che ho 11/10 e gli unici occhiali che uso sono quelli da sole ;-) > che è > giustissimo per le “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro” ma non per > le ditte ! Red-Hat, Novell, Sun ecc. sono DITTE come la IBM, non > “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro” come Debian e OOo e Mozilla ! > [...] Come sopra, ti ha già risposto Gianluca Turconi. Non commento vari paragrafi seguenti, perché anche qui ci sono - poche idee ben confuse - affermazioni false che, nonostante le richieste fatte, non provi a sostenere con dei riferimenti concreti - frasi che mi fanno pensare che la tua conoscenza delle distribuzioni Linux sia un po' - come dire - superficiale Mi limito a farti notare che - *io* le licenze le leggo e faccio attenzione a questi aspetti - "installare" si scrive con la "n", non senza. > Questo è scritto in diversi libri (tanti) scritti dagli stessi capi > di queste “Organizzazioni Senza Scopo di Lucro”. Leggeteli ! Sono > disponibili anche in Italiano in libreria. Fantomatici libri che conosci così bene da insistere a guardarti bene dal citarli. > Se poi queste ditte (non confondiamo le ditte con le “Organizzazione > Senza Scopo di Lucro”) danno il loro Linux gratis (alcune non lo > [...] Altre idee ben confuse... yawn... > Comunque, caro Mario, quando dici “office” in informatica s'intende > la FAMIGLIA (o gruppo di prodotti) office che comprende : Star [...] Falso. Non si intende questo. E ha anche poco senso mettere insieme prodotti così eterogenei e di produttori diversi e chiamarli "famiglia" o "gruppo di prodotti", come se avessero un antenato in comune. E poi non mi chiamo Mario :-D > Un professore d'informatica su questo non transige ! Semmai, un prof. di informatica non dovrebbe scrivere simili inesattezze :-D > Ricordatevi che Windows (con la W maiuscola e la “s” finale, come io > avevo scritto) è un marchio registrato della Microsoft, tanto che la > Linspire è stata citata in giudizio per aver usato un nome (Lindows) > simile che poi cambiò nome in Linspire ! Intanto, ripeto, "windows" è il plurale di "window", cioè di "finestra". La lettera maiuscola è fuori luogo, perché "window" non è un nome proprio né di persona né di animale. Riguardo alla questione della Linspire, faresti bene a informarti meglio; molto in sintesi, si misero d'accordo su una questione su cui microsoft aveva torto, tant'è che microsoft dette i soldini alla Lindows/Linspire. Aveva torto perché "window" e "windows" sono parole di uso comune: se ti vuoi appropriare di una parola, o te la inventi (come nel caso di "Linux"), o te la compri da chi se n'è già appropriato (magari comprandoti anche il prodotto che porta tale nome e magari anche l'azienda che lo sviluppa). Puoi anche trovare chi fa male il suo lavoro e ti lascia registrare una parola di uso comune, ma poi non ti conviene provare ad andarci per vie legali, perché magari non riesci a "convincere" le giurie di tutti i Paesi e da qualche parte viene fuori che hai registrato qualcosa che non potevi registrare. Così come "reader" significa "lettore" e non "adobe acrobat reader", "windows" significa "finestre" e in generale non significa "microsoft windows": chi legge le tue parole può cercare di interpretare ciò che hai scritto in maniera impropria, ma non è tenuto a farlo. Se poi proprio ti vuoi incaponire fino in fondo su questo torto, allora devi fare più attenzione, perché i marchi registrati andrebbero indicati apponendo il corrispondente simbolo: se vuoi che "windows" indichi "microsoft windows", allora, a parte le menate delle lettere maiuscole, dopo "windows" ci devi mettere il corrispondente simbolo che indica che si tratta di un marchio che è stato registrato (con le precisazioni di cui sopra, cioè che si tratta di una parola di uso comune e che quindi non poteva essere registrata). Sorvolo sulle altre amenità che hai scritto a valle, che è meglio... per te :-) Saluti e baci, Marco Pratesi -- Non rispondere all'indirizzo mittente, che è solo un collettore di spam. Il mio indirizzo aggiornato è su http://www.marcopratesi.it/email.php Please do not reply to the sender's address, that is only a spam sink. My updated e-mail address is at http://www.marcopratesi.it/email.php
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