On Sunday 12 August 2007 20:03, [EMAIL PROTECTED] wrote:
> Marco Pratesi ha scritto:
> > On Saturday 11 August 2007 16:38, [EMAIL PROTECTED] wrote:
> > Sinceramente non capisco di che cosa tu stia parlando.
>
> Spieghiamo cosa sia un Org.:

Più che altro, spieghiamo che cosa intendi tu per "Org." ;-)

> Come Org. s'intende un gruppo 
> organizzato ad scopo benefico, dunque non una ditta.

Molto generica come definizione.

> Non è una mia invenzione,

A me risulta che lo sia o perlomeno che non fosse così inequivocabile a 
che cosa ti riferissi (e che non lo sia neanche dopo questa 
precisazione), ma passiamo oltre.

> si parla di Org. anche nel caso di enti 
> benefici della salute come la Croce Rossa, o gruppi religiosi, o
> politici.

Quindi, come sopra, definizione molto generica.

> In questa email caso si parla di gruppi per il software libero.

Un po' generica anche questa.

> Nel caso in questione : Debian, OOo, Mozilla .

Non per cercare il pelo nell'uovo, ma, se parliamo di Debian e Mozilla, 
fanno riferimento all'opensource, più che al software libero, mentre, 
se parliamo di OOo, beh... tagliamo corto, diciamo che fanno 
riferimento a modo loro all'opensource, ma comunque di sicuro non fanno 
riferimento al software libero: basterebbe leggere alcuni messaggi 
sulle liste di sviluppo per capire che cosa "pensano" del software 
libero... e non farmi dire altro.

> Non Red Hat,

Che produce tonnellate di software libero e fa riferimento alla GPL.

> Non Microsoft,

Evito commenti... è meglio...

> Non Novell ecc.  

Va beh...

> La condotta è descritta in diversi libri scritti dagli stessi capi di
> queste Org.

Se lo dici tu... cita le fonti.

> Ok per l'errore.
> Comunque leggi i libri scritti dagli stessi capi di queste Org.
> Spiegano nei dettagli tutto questo.

Citare fonti... citare fonti... non facciamo come certi giornalisti che 
arrivano a commentare dei fatti che non sono neanche accaduti...

> >> ecc. che incorporano (anche nel Kernel, come Mandrivia)
> >> parti di codice proprietario (anche loro)

[Ricostruisco la formattazione del quoting...]

> > Dovresti spiegare a quale versione di Mandriva fai riferimento,
> > perché a me, che uso Mandriva da anni e che a queste cose faccio
> > piuttosto caso, non risulta niente del genere.
>
> Dalla prima, dopo la Mandrake.

Ribadisco che non mi risulta niente del genere, anzi, mi risulta 
esattamente il contrario; quindi, per favore, non sparare a casaccio: 
cita versioni e pacchetti, altrimenti è tutto fumo.

> Leggi la pubblicità e nota che riesce 
> ad avere un 20% in più di velocità rispetto alla "concorrenza" Linux.

Nel terzo millennio credi ancora ciecamente ai proclami delle 
pubblicità?
Per carità, le pubblicità mi capita pure di ascoltarle, ma poi, sarà per 
deformazione professionale, sarà che non faccio la fattucchiera e non 
credo alla stregoneria, sarà che secondo me Galilei non deve essere 
vissuto invano, beh, come altri, faccio i miei riscontri.
Sinceramente non so nemmeno a quale pubblicità tu faccia riferimento 
(del resto non la citi puntualmente), ma Mandriva in generale non 
brilla certo per velocità; su quello, le migliori sono distribuzioni 
come Gentoo, Slackware, Debian.
Forse ti riferisci alle release notes della Mandriva 2007, in cui 
affermano che hanno accelerato di una certa percentuale il processo di 
boot... in confronto alla Mandriva 2006, non alle altre distribuzioni 
Linux... a parte poi che il tempo di boot è solo una piccola parte di 
ciò che interessa se parliamo di prestazioni (specialmente se col 
computer ci lavoro tutto il giorno o se addirittura è un server che sta 
acceso 24h e non viene riavviato praticamente mai).

> >> Queste ultime ditte dato che incorporano
> >> delle licenze di vario tipo, sono dette “paganti” perché pagano i
> >> diritti di queste licenze
> >
> > Ma di quali licenze parli??
> > Se si trattasse di una partita di calcio, ti domanderei
> > "sei sicuro che stiamo parlando della stessa partita?" :-D 
>
> Non parlo delle GPL o GNU o altre licenze libere, ma delle licenze
> tradizionali.

"Licenze tradizionali" non significa nulla, leggi più avanti; questa tua 
frase, per fare un parallelo, è analoga a "non parlo del salame, parlo 
degli insaccati tradizionali"...
Poi la "GPL" è una licenza, mentre "GNU" non è una licenza.

> Se devono pagare i diritti d'autore :-D 

"*Se* [...] *allora* [che cosa?]".
Manca una proposizione per completare la frase: manca qualcosa del tipo 
"*allora* ecc. ecc.".

In ogni caso, non hai chiarito che cosa intendi; peraltro, che cosa 
significa "incorporare una licenza"??? O_o

> >> per evitare comandamenti da parte Sun, che alla Sun
> >> convenga sempre (anche che OOo sia totalmente libera), è dato dal
> >> fatto di quanto (tantissimo) guadagna da StarOffice che utilizza
> >> codice OOo.
> >
> > ???
> >
> > Sinceramente non capisco proprio che cosa stai dicendo.
> > Peraltro, le parti non licenziate (cioè "in the public domain")
> > [...]
> > domain", quindi semmai OOo si arricchisce di continuo di parti
> > licenziate.
>
> Fai confusione fra licenze libere e quelle tradizionali che
> comportano pagamento di royalty o obblighi vari verso il produttore.

Perdonami ma sto cercando cortesemente di farti capire che *tu* stai 
facendo una confusione terribile, scrivendo anche frasi che non hanno 
un chiaro senso compiuto.
Intanto "licenze tradizionali" non significa nulla, quindi non capisco 
come "tradizionali" nella tua testa escluderebbe "libere"; tanto più 
che le più "antiche" in ambito software sono proprio le licenze libere, 
mentre quelle proprietarie sono arrivate dopo.
Poi io non ho fatto alcuna confusione: mi riferivo alla tua frase "OOo 
pian piano si libera di tutte le parti 'licenziate' di StarOffice", che 
è semplicemente falsa: le parti non licenziate di tali programmi sono 
minime (la quasi totalità è sotto licenze libere, una parte è sotto 
licenza proprietaria e quindi sta solo in StarOffice) e sono "in the 
public domain"; non solo sono minime, ma OOo non se ne sta affatto 
"liberando": non mi risulta che si stia pianificando di lasciarle in 
StarOffice e toglierle da OOo, quindi per cortesia evitiamo di dire 
sciocchezze.

> Guarda che su Red Hat hanno installato da tempo Java, parti codice
> proprietario di IBM, di Macromedia,  avevamo StarOffice
> preinstallato, driver proprietari vari tra cui Microsoft per la
> stampa. Cose che in Debian NON abbiamo, devi istallarteli da solo se
> vuoi TU, dopo, salvo alcuni parti che sono disponibili solo RedHat !

Non seguo Debian da un po', ma ci sono pacchetti "dummy" che fanno solo 
da installer (a suo tempo mi ricordo i casi di pine e qmail).
Ad es. su OpenSuSE, che ho usato recentemente, non ci sono acrobat 
reader e i font microsoft, ma ci sono pacchetti "dummy" che fanno da 
"installer": per l'utente non cambia nulla, perché comunque trova 
acrobat reader e quei font tra il software selezionabile da yast; se lo 
selezioni, yast ti avvisa che non è software libero, confermi, scarica 
"al volo", installa.  Sarò orbo, ma non vedo tanta differenza.
Riguardo poi a StarOffice, è ovvio che se lo vuoi lo paghi (su tutte le 
piattaforme), ma non capisco quale differenza abissale vedi.

> >> Non solo perché usando parti di codice proprietario (non ancora
> >> portato in libertà)
> >
> > "non ancora portato in libertà" fa pensare a "che prima o poi verrà
> > liberato", ma, consentimi, questa è solo una tua supposizione.
>
> La realtà !

Certo, nella tua testa...

> Tantissimo codice o viene rilasciato GPL dalle ditte costruttrici

Devo essere più esplicito? :-)
Dicevo "è una tua supposizione" per essere cortese e non darti 
esplicitamente del "cazzaro" ;-)
Case come adobe e macromedia non ci pensano nemmeno a rilasciare GPL 
roba come acroread o il plugin flash... ma figurati... non sono neanche 
sulla strada di fare i porting delle relative suite almeno su Linux... 
per carità, non è detto che tra un decennio o un secolo non cambino 
idea, ma, se vogliamo stare ai fatti, la situazione attuale è questa.

> o viene riscritto da programmatori delle Org. libere.

Questa poi... ma ti rendi conto di quello che scrivi?
Tizio scrive un programma proprietario; quando Caio scrive un altro 
programma che sia alternativo, tu dici che Tizio "ha portato in 
libertà" il suo software?
Ma fa caldo su Marte in questa stagione? :-D
Con questa logica, siccome OOo implementa (con i suoi limiti) i 
"formati" di ms-office, allora possiamo dire che microsoft ha portato 
in libertà ms-office... ma dove siamo, su "scherzi a parte"? :-D

> > Questo spiegamelo tu :-D
> > A parte poi che non capisco che cosa intendi per "usare finestre al
> > posto di Debian e/o Red Hat", visto che sia Debian che Red Hat
> > hanno interfaccia grafica a finestre...
>
> Vedi che non è windows ma Windows con la W maiuscola,

E quindi?
Non è un nome proprio di persona o animale, bensì il plurale di una 
parola di uso comune che significa "finestra".

> poi le finestre 
> in Linux si dicono più propriamente  window o xwindow..

Questa poi... siamo su Colorado Cafe'? :-D
Lezioncina di inglese elementare?
"Window" è singolare e significa "finestra" (e non solo su Linux); 
"windows" è il plurale di "window", quindi significa "finestre" (e non 
solo su Linux); "xwindow" sta solo nella tua testa e, semmai, esiste 
l'"X-Window System", che è uno standard di *sistema grafico* usato su 
una marea di piattaforme e non solo su Linux e, ribadisco, è il nome di 
un intero *sistema grafico*, non un vocabolo che indica una finestra; 
X.org è una delle implementazioni dell'X-Window System ed è quella 
comunemente usata su Linux, *BSD, Cygwin, ecc. ecc..  Per fare un 
parallelo con X.org tanto per capirci, un'altra implementazione di un 
altro *sistema grafico* è Aqua su MacOSX.

> >> Soddisfa il vostro masochismo
> >
> > Non sono masochista.
>
> Ma ??? Qualche volta mi viene il sospetto che provochi ....

Tu mi dai del masochista, io mi limito a risponderti che non lo sono, e 
quello che provoca sarei io? :-D

> >> ed usate una cosa che usano tutti gli utonti (la maggioranza)
> >
> > Forse ti sfugge, ma "tutti" e "la maggioranza" sono due cose molto
> > diverse.
>
> Anche utonti e utenti :-))

Anche le lasagne e i cannelloni, e quindi?

Marco Pratesi

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