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> On Sunday 12 August 2007 20:03, [EMAIL PROTECTED] wrote:
[...]
>> Spieghiamo cosa sia un Org.:

.org, come .com, .net e altre, è un'indicazione di dominio gerarchico.
Parlare di Org è come parlare di It o di Uk, che sono indicazioni di
domini geografici.
Che poi il suffisso .org sia dato a organizzazioni no-profit è un altro
discorso ...

>>>> Queste ultime ditte dato che incorporano
>>>> delle licenze di vario tipo, sono dette “paganti” perché pagano i
>>>> diritti di queste licenze
>>> Ma di quali licenze parli??
>>> Se si trattasse di una partita di calcio, ti domanderei
>>> "sei sicuro che stiamo parlando della stessa partita?" :-D 
>> Non parlo delle GPL o GNU o altre licenze libere, ma delle licenze
>> tradizionali.

Licenze paganti è definizione che non esiste, così come licenze
tradizionali. Si parla di software aperto se è assoggettato a una
licenza che risponde contemporaneamente a tutti questi requisiti (da
Wikipedia):
    * Ridistribuzione libera. La licenza non può impedire ad alcuna
parte in causa la vendita o la cessione del software. Chiunque deve
poter fare tutte le copie che vuole, venderle o cederle, e non deve
pagare nessuno per poter fare ciò.
    * Codice sorgente. Il programma deve includere il codice sorgente.
Codice deliberatamente offuscato non è ammesso. Questo in quanto il
codice sorgente è necessario per modificare o riparare un programma.
    * Opere derivate. La licenza deve permettere modifiche e opere
derivate e deve consentire la loro distribuzione sotto i medesimi
termini della licenza del software originale, in quanto il software
serve a poco se non si può modificare per fare la manutenzione ad
esempio per la correzione di errori o il porting su altri sistemi operativi.
    * Integrità del codice sorgente dell'autore. La licenza può proibire
che il codice sorgente venga distribuito in forma modificata solo se la
licenza permette la distribuzione di pezze ("patch file") con il codice
sorgente allo scopo di migliorare il programma al momento della costruzione.
    * Nessuna discriminazione contro persone o gruppi. La licenza deve
essere applicabile per tutti, senza alcuna discriminazione per quanto
nobile possa essere l'obiettivo della discriminazione. Ad esempio non si
può negare la licenza d'uso neanche a forze di polizia di regimi
dittatoriali.
    * Nessuna discriminazione di settori. Analogamente alla condizione
precedente, questa impedisce che si possa negare la licenza d'uso in
determinati settori, per quanto questi possano essere deplorevoli. Non
si può dunque impedire l'uso di tale software per produrre armi chimiche
o altri strumenti di distruzione di massa.
    * Distribuzione della licenza. I diritti relativi al programma
devono applicarsi a tutti coloro ai quali il programma sia
ridistribuito, senza necessità di esecuzione di una licenza aggiuntiva.
    * La licenza non dev'essere specifica a un prodotto. I diritti
relativi a un programma non devono dipendere dall'essere il programma
parte di una particolare distribuzione di software.
    * La licenza non deve contaminare altro software. La licenza non
deve porre restrizioni ad altro software che sia distribuito insieme a
quello licenziato.

Personalmente è mia opinione che tale definizione si possa applicare
anche al software libero, essendo la differenza tra le due filosofie
(free software e open source) basata, soprattutto, su un diverso
approccio alla questione (rimando alla voce relativa su wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Differenza_tra_software_libero_e_open_source).
La questione della gratuità o meno è antica: NON si deve pagare per la
cessione della licenza, ma si PUO' pagare per i servizi aggiuntivi
(formazione, installazione, pacchettizzazione, customizzazione,
consulenza eccetera). Free non significa "gratis" ma "libero", come si
dice nella Free software definition:
"... free as in free speech, not as in free beer ...".
Ulteriori informazioni in proposito si possono trovare all'indirizzo:
http://www.gnu.org/philosophy/philosophy.it.html
del quale ti consiglio di leggerti veramente tutto, perché mi pare che
tu abbia poche idee e confuse.

Le licenze che non rispondono a queste caratteristiche sono o "licenze
proprietarie" (quindi non "paganti" o "tradizionali") o sono niente
(come nel caso del software di pubblico dominio).
Stallman parla di "permesso d'autore" (o copyleft) in contrapposizione
al "diritto d'autore" (o copyright) ... un esempio di permesso d'autore
è costituito dalle cosiddette Licenze Creative Commons, che tutelano
solo alcuni diritti dell'autore.
Basta andare su Wikipedia e puoi trovare tutte le informazioni che ti
interessano su questi argomenti, mentre se vuoi sapere quali licenze
sono considerate rispondenti alla Open source definition puoi andare
all'indirizzo:
http://www.opensource.org/licenses/alphabetical

Scusa l'apparente pedanteria, ma qui si tratta di questioni
fondamentali, non di aria fritta o di distinzioni terminologiche.

Quanto al resto, poi ... se ti interessa, puoi avere Suse completamente
gratis scaricandotelo dalla pagina:
http://suse.inode.at/opensuse/distribution/
e ritengo che tale possibilità esista anche per le altre distribuzioni
Gnu/Linux da te indicate come a pagamento ... ripeto ... quello che
paghi non è la licenza d'uso ma il packaging e la manualistica ... se
rinunci alla scatola, alla serigrafia sul dvd e ai manuali ti installi
Suse gratuitamente, anzi, se ami l'avventura, dal sito indicato puoi
pure scaricare la versione beta 1 di Suse 10.3 ;o)

Tra parentesi, quando fai riferimento a Windows ... è meglio dire
Microsoft Windows, così come parlando di Office è bene specificare
Microsot Office ... anche qui non è mera questione terminologica, ma
sostanziale.

Mi scuso per la lunga mail.

Buon Ferragosto a tutti, anche a chi non mi legge perché sono nel suo
killfile ;o)

Ciao
- --
Mario Govoni
... quod scripturae mandatur, non solum praesentibus sed futuris
prodesse valeat ...
("... ciò che si affida alla parola scritta, è utile che valga non solo
per i contemporanei, ma anche per i posteri ...", San Tommaso d'Aquino)
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