Re: [utenti-it] LibreOffice/OpenOffice e future release

2017-09-20 Per discussione Italo Vignoli
On 20/09/2017 10:06, Francesco Paolo Forti wrote:
> Recentemente ho scaricato un CSV da OECD (indagine PIACC) e l'apertura
> non è andata a buon fine perché avevo superato il numero massimo di
> colonne.
> 
> Mi riassumete gli attuali limiti, pls?

LibreOffice:

The maximum number of columns is 1,024 (from column A to column AMJ);
the maximum number of rows is 1,048,576 (220); the maximum number of
cells in one sheet is 1,073,741,824 (230 which is more than 1 billion cells)

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Re: [utenti-it] LibreOffice/OpenOffice e future release

2017-09-19 Per discussione Italo Vignoli
Direi di no:

https://github.com/LibreOffice/core/graphs/commit-activity

Ovviamente, dopo sette anni di pulizia e refactoring del codice sorgente
non c'è più molto da fare, per cui lo sviluppo si sta orientando verso
la versione cloud e funzionalità specifiche.

On 19/09/2017 21:55, Massimo Manca wrote:
> E' una mia impressione o lo sviluppo non va più avanti come una volta?
> Ora MS Office soprattutto per quanto riguarda PowerPoint è ritornato in
> vantaggio e certamente l'offerta Office 365 è abbastanza allettante per
> molti. C'è qualche novità anche per quanto riguarda Calc e Writer?
> Perché a me Writer ancora va in crash di tanto in tanto con  Ctrl-C -
> Ctrl-V e Calc mi da saltuariamente il problema che le formule scompaiono
> e compare il mititio !REF (in pratica dice che gli manca un riferimento
> che magari fino all'apertura precedente era li, come sempre.


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Re: [utenti-it] manualone

2016-10-11 Per discussione Italo Vignoli
Nella realtà, questo non dovrebbe mai succedere, se il file ODT è stato
scritto in modo appropriato. Stiamo parlando di uno standard, e non di
un formato proprietario che cambia con ogni versione del software.

Il file creato dallo User Group USENET di OpenOffice, generato prima con
OOo e poi con AOO, si apre perfettamente con LibreOffice, ed è più di 18MB.

Se il file non si apre, il problema sta nel formato, oppure nella
configurazione software o hardware, e non nello specifico software che
supporta ODF.

Tra l'altro, LibreOffice e AOO sono i due software che hanno il miglior
punteggio di compatibilità con ODF, per cui problemi di compatibilità
dovrebbero essere prossimi a zero.

On 11/10/2016 14:25, Diego Maniacco wrote:

> "Ad ogni modo, segnalo che l'ho scritto con OO, mica con LO. Se lo carico
> in Write di LO ... esplode!!! Questo perché è da 12 anni che ci lavoro in
> OO.
> Suppongo che accadrebbe anche il contrario: file complesso nato in LO,
> probabilmente verrebbe gestito male da OO."

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-04 Per discussione Italo Vignoli
On 04/03/2016 14:07, Roberto Crosio wrote:

> La mia domanda più pressante è: qual è lo Stato dell'Arte di Base?

Base è un problema, perché è nato male, e rimetterlo in riga è molto
complesso. Sono state apportate delle modifiche, ma bisognerebbe
ripensare tutta l'impostazione.

In questo momento, è stato aggiunto il motore Firebird, e un filtro per
PostgreSQL. Inoltre, è stato ridotto l'impatto di Java, che rende tutta
l'applicazione particolarmente pesante.

Personalmente, opterei per un vero database open source, visto che c'è
solo l'imbarazzo della scelta.

Purtroppo, quando Sun ha deciso di sviluppare un modulo per la gestione
dei database, per controbilanciare la presenza di Access, lo ha fatto in
modo superficiale, e ha creato un accrocchio che illude l'utente senza
soddisfare le sue esigenze.

Ci sono utenti che, a costo di grande impegno personale, riescono a
utilizzare Base, ma l'uso di una suite di produttività non può essere
legato alla buona volontà degli utenti, e le applicazioni dovrebbero
essere alla portata di tutti.

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Re: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
On 03/03/2016 21:58, Valerio Messina wrote:

> sul PC di casa con Linux è preinstallato LO4.2.8 e ho installato anche
> LO5.0.3 e AOO4.1.2

Quale distribuzione utilizzi? Installi LibreOffice scaricando la
versione fornita da TDF o dai repository della tua distribuzione? Spero
che installando LO 5.0.3 tu abbia fatto il purge di LO 4.2.8, perché la
coesistenza di due installazioni può creare qualche problema. Inoltre,
aggiornerei a LibreOffice 5.0.5.

Io utilizzo Ubuntu 14.04 LTS con il kernel aggiornato, e LibreOffice non
è mai crashato, anche quando è stato sottoposto a prove estreme (io
faccio molte presentazioni, e sono arrivato ad averne aperte almeno una
decina - ognuna con oltre 50 slide - senza nessun problema).

Ovviamente, utilizzo sempre l'ultimissima versione disponibile nei
repository Canonical per cui adesso sto lavorando con LibreOffice 5.1.1
(che però non ha mai creato nessun problema).

> mentre sul PC della ditta con Win7 ho installato sia LO5.1.0 che AOO4.1.2

Per un utilizzo aziendale, non si dovrebbe mai installare l'ultima
versione. Lo scriviamo in tutti i modi, a partire dal comunicato stampa
e dal messaggio di annuncio. Il software è stabile, ma ovviamente va
testato con tutte le configurazioni possibili, ed è meglio che lo
facciano gli utenti individuali.

Tu hai la versione più collaudata a casa, e la versione meno collaudata
in ufficio, ovvero esattamente il contrario di quello che suggeriamo di
fare.

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Re: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
On 03/03/2016 20:39, Ferrari Renato Maria wrote:

> mah, correggetemi se sbaglio, però da qualche parte avevo letto che la
> versione più stabile era la serie x.x.x.2, motivo per cui, ma anche qui
> non ricordo più nulla, un'amministrazione, mi pare francese, avesse
> scelto di aggiornare libreoffice unicamente alle versioni di cui sopra.

> Sbaglio?

Si, la numerazione delle release di LibreOffice è composta da tre cifre,
mentre la quarta è una cifra che viene utilizzata per le release
candidate (e quindi è solo interna).

In questo momento la versione più solida (non usiamo stabile, perché
tutte le versioni rilasciate sono stabili) o "still" è la 5.0.5, ovvero
la quinta minor release della famiglia 5.0. Normalmente, il software
passa da "fresh" a "still" con la quarta minor release.

La versione "fresh" è la 5.1.0 (la 5.1.1 è arrivata alla terza release
candidate, che è stata annunciata internamente oggi).

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
On 03/03/2016 13:12, Daniele Zambelli wrote:

> Cosa è successo alla fine del 2011 che ha prodotto lo scalino visibile
> nel grafico?

Sono stati aggiunti i repository che non erano presenti in precedenza,
dato che OpenOffice in era Sun non utilizzava GIT (e soprattutto aveva
un sistema abbastanza strano di gestione delle nuove feature che usava
branch "figli", per cui i commit comparivano tutti insieme quando si
effettuava il merge in master).

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
olo su LibreOffice) di tutti gli altri progetti di software
libero che non fanno riferimento a una sola azienda, e in ogni caso ne
ha un numero sempre confrontabile con quelli di questi progetti (ne ha
lo stesso numero di Google Chrome e più di Mozilla Firefox, e molti di
più di quanti ne aveva OpenOffice ai tempi di Sun).

> Naturalmente il brulicare di LO relativamente a AOO giova comunque 
> alla crescita e diffusione dello standard ODF sebbene però ipotizzo 
> che sia minato dagli sviluppatori spot che, secondo me, rischiano di 
> renderlo instabile e farlo somigliare a OOXML.

Se "brulicare" significa avere sviluppatori, ben venga il brulicare.

Per quanto riguarda lo standard ODF, credo sia il caso di sottolineare
come The Document Foundation e le singole aziende che contribuiscono a
LibreOffice come CIB, Collabora e RedHat facciano parte del comitato
tecnico, mentre IBM è completamente uscita.

In questo momento, i membri con diritto di voto del comitato tecnico ODF
sono i seguenti:

*Thorsten Behrens, CIB Labs*
*Andras Timar, Collabora Productivity*
Patrick Durusau, Individual (Chair)
Andreas Guelzow, Individual
Thomas O'Reilly, Individual
Svante Schubert, Individual
Jos van den Oever, Logius (Chair)
Darrin House, Microsoft
Péter Rakyta, MultiRacio
*Michael Stahl, Red Hat*
*Regina Henschel, The Document Foundation*

4 membri su 11 fanno parte dell'ecosistema LibreOffice, per cui direi
che l'affermazione secondo la quale LibreOffice gestisce ODF in modo non
rigoroso viene perlomeno ridimensionata.

Cordiali saluti.

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Re: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
On 03/03/2016 12:13, Roberto Crosio wrote:

> Voglio provare Libre Office...

In azienda proverei la versione più collaudata, ovvero la 5.0.5, mentre
a livello personale è possibile utilizzare l'ultima versione.

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] versioni nuove

2016-03-03 Per discussione Italo Vignoli
ierate dalla
parte di LibreOffice (essendo uno dei fondatori del progetto), c'è il
blog all'indirizzo: http://www.italovignoli.com.

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Re: [utenti-it] Re: utenti-it Digest 28 Jun 2015 07:16:04 -0000 Issue 369

2015-06-29 Per discussione Italo Vignoli
On 29/06/15 10:27, roberto Tomasi wrote:

 A questo punto tanto vale trasferire tutto in LO, però prima volevo
 studiarmi bene in agosto le differenze, cercandole nel blog di Italo,
 per capire quanto mi ci devo impegnare.

Le differenze non riguardano il formato dei file, e quindi le formule
(che fanno parte del formato dei file). In ogni caso, il mio blog non è
tecnico, per cui le differenze è meglio cercarle in luoghi più adatti,
oppure chiedendo alla mailing list utenti di LibreOffice, o nella
comunità Google+ LibreItalia.

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] R: [utenti-it] videocorso

2015-06-25 Per discussione Italo Vignoli
On 25/06/15 13:09, Crosio Roberto wrote:
 Vedi Italo, tu continui a parlare di copyleft e licenze permissive, e
 ne hai tutti i diritti e doveri, dal tuo punto di vista...

E' una questione di educazione degli utenti a guardare al software
libero in modo consapevole, e non superficiale. L'educazione è un
aspetto fondamentale dei progetti etici.

 Io che sono solo un *utonto*, mi preoccupo più che il codice Star
 Basic e/o le macro che scrivo, un domani non possano più funzionare
 perché il fork porta AOO e LibreOffice ad essere sempre più diversi.

Esistono solo utenti, che hanno diritto a essere rispettati (odio il
termine utonto, e colui che lo ha creato). Non sono un esperto di Star
Basic e di macro, ma se ci sono state delle modifiche in quell'area le
motivazioni sono legate alla vetustà del codice.

Piuttosto, lo Star Basic crea lock-in tanto quanto VBA, per cui il
suggerimento del progetto LibreOffice è di utilizzarlo meno possibile, e
sostituirlo con linguaggi più moderni e portatili come Python e PHP. E'
quello che ha fatto la città di Monaco di Baviera per circa 3.000 delle
6.000 macro VBA che aveva in casa prima della migrazione (ne hanno
salvate solo 30).

 Comunque, stando a quanto scrivi, valuterò la Suite LibreOffice e, se
 stabile come invece non era in passato, e se macro e codici Star
 Basic saranno utilizzabili, forse valuterò il passaggio; ma io non
 faccio le cose casalinghe; sviluppo in azienda...

Il motivo per cui le prime versioni di LibreOffice non erano stabili è
noto, ed è dovuto a quell'attività di pulizia del codice sorgente che
Sun aveva promesso nel 2005 e non ha mai iniziato.

Lo spiego in modo piuttosto dettagliato nel documento che ho pubblicato
sul mio blog, che ciascuno è libero di leggere per informarsi.

In ogni caso, le aziende che utilizzano LibreOffice sono di più, e in
molti casi sono anche molto più grandi e problematiche (per esempio, il
gruppo Banco Popolare, con 15.000 utenti).

 Che sia il caso di abbandonare AOO per LibreOffice?

Solo in modo consapevole, e dopo aver fatto tutte le prove del caso.

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] videocorso

2015-06-25 Per discussione Italo Vignoli
On 25/06/15 12:06, Crosio Roberto wrote:

 Si perde tempo a combattersi fra Guelfi Bianchi e Neri, quando ci sono ancora 
 in giro i Ghibellini...

Chiarisco per l'ennesima volta, visto che sembra che i miei precedenti
messaggi non siano stati letti (o forse non erano abbastanza chiari).

Qui non c'è nessuna lotta tra fazioni, come vogliono far credere tutti i
sostenitori di AOO, ma due progetti con due modelli di business, uno che
funziona (lo dice la storia) e uno che non funziona (lo dice la storia,
a meno che si ritenga che distribuire per due mesi un software affetto
da una vulnerabilità sia una buona pratica, e che un progetto che in un
mese ha 5 contributi - contro i 1.492 di LibreOffice - sia vivo e vegeto).

I due progetti usano lo stesso formato standard, ed è questo il punto
fondamentale perché quando si parla di produttività si parla di formato
dei documenti. Passare da OOo/AOO a LibreOffice non è un problema, in
quanto il formato dei documenti è lo stesso.

Fuori dall'Italia AOO non è stato adottato da nessuna organizzazione, e
quelle che erano migrate a OOo oggi sono migrate a LibreOffice (Governo
Francese, città di Monaco di Baviera, Ministero degli Esteri Olandese,
eccetera).

Le migrazioni ad AOO sono avvenute solo in Italia, perché solo in Italia
c'è una comunità che sostiene AOO (la comunità mondiale di AOO è più
piccola della comunità italiana di LibreOffice).

Il progetto che fa concorrenza a Microsoft Office è LibreOffice, sia
perché è più attivo sia perché interviene a livello istituzionale dove è
necessario intervenire, come nel caso del processo decisionale del
Governo del Regno Unito a favore dell'adozione di ODF, dove LibreOffice
(The Document Foundation) ha fornito competenze e operato attivamente a
tutti i livelli.

LibreOffice rilascia il proprio codice sorgente con una licenza weak
copyleft che permette a tutti di integrare il codice sorgente stesso, e
non pone ostacoli all'integrazione (le funzionalità in più sono ormai
centinaia, e il livello di compatibilità con i formati Microsoft non è
più nemmeno confrontabile).

La decisione di non integrare il codice sorgente weak copyleft di
LibreOffice è del progetto AOO (nonostante sia ormai chiarissimo che la
licenza permissiva è il motivo principale del fallimento del progetto
AOO, perché ha lasciato il progetto senza sviluppatori).

Chiedere a LibreOffice di rilasciare il codice sorgente con una licenza
che farebbe scomparire immediatamente almeno il 50% degli sviluppatori e
metterebbe a rischio il restante 50% va contro il buon senso.

Spero che la spiegazione sia abbastanza chiara, ma se dovessi leggere
ancora di lotte tra fazioni tornerò a spiegare il concetto, perché non
esistono due fazioni ma una sola - e il tono di alcuni messaggi che sono
stati inviati a questa lista non dovrebbe lasciare adito a dubbi - e c'è
un solo progetto attivo al di fuori di questa mailing list (ma ognuno è
libero di pensare il contrario).

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Re: [utenti-it] videocorso

2015-06-25 Per discussione Italo Vignoli
Erano quasi uguali, adesso direi che non lo sono più (sul mio blog c'è
un confronto delle funzionalità, che quelli interessati possono trovare
facilmente). Per una serie di motivi, già spiegati allo sfinimento, che
evito di ripetere, AOO e LibreOffice sono diversi.

On 25/06/15 10:03, Francesca Chiarelli wrote:
 Sono quasi uguali.

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Re: [utenti-it] R: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-14 Per discussione Italo Vignoli
On 14/06/15 23:25, Vincenzo wrote:

 Premesso che sono un semplice utente di entrambi i programmi,
 mi auguro che alla fine della discussione, come diceva un vecchio
 adagio, NON si giunga ad   Tra i due litiganti il terzo gode.

La comunità LibreItalia è compatta nella vigilanza e nella
contrapposizione a Microsoft, come testimoniano i miei articoli su
TechEconomy e il mio blog in inglese (italovignoli.org), che sono
solamente la punta dell'iceberg.

Il sito di Associazione LibreItalia riassume le dozzine di iniziative
che la comunità italian di LibreOffice realizza a sostegno della
diffusione non solo di LibreOffice ma del software libero.

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Re: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-14 Per discussione Italo Vignoli
On 14/06/15 21:06, roberto Tomasi wrote:

 Rientro nella categoria semplice utente (di quelli che non sono in
 grado di usare linguaggi tecnici per intenderci), per cui nel leggere
 questa discussione mi sono un po' allarmato.

Mi spiace molto, il mio obiettivo era quello di fare chiarezza e non di
generare allarmismo, anche perché non ne esiste il motivo.

Fortunatamente, Apache OpenOffice e LibreOffice condividono lo stesso
formato dei file, e derivano dallo stesso codice sorgente di OOo, e non
sono radicalmente diversi anche se LibreOffice ha molte funzionalità in
più (ma ha la stessa interfaccia utente, e gli stessi menù, con qualche
aggiunta a cui è molto facile abituarsi).

 Volevo chiedervi se mi potete dire per cortesia sia se i due programmi
 AOo (versione 4.1.1) e Libre Office possono convivere o se possono
 creare problemi, sia soprattutto se alcune formule nei fogli di calcolo
 sono diverse e dove posso eventualmente trovare le differenze, in modo
 da studiarmele e vedere se devo modificare i fogli di calcolo che sto
 usando.

Le formule sono le stesse, dato che entrambi i software utilizzano ODF
1.2 e quindi OpenFormula. LibreOffice ha aggiunto delle formule, perché
ha cercato di allinearsi - ove possibile - a Excel, per migliorare la
compatibilità. Le formule già esistenti non sono state modificate.

E' possibile installare Apache OpenOffice e LibreOffice in parallelo,
seguendo le istruzioni del wiki di The Document Foundation:

https://wiki.documentfoundation.org/Installing_in_parallel/Windows

Una soluzione più semplice, però, è quella di utilizzare la versione
portatile di LibreOffice, che è possibile scaricare da questa pagina:

http://www.winpenpack.com/main/download.php?view.1354

La versione portatile si installa su una chiavetta USB, e permette di
verificare sia l'aspetto sia le funzionalità di LibreOffice, dato che è
lo stesso software della versione desktop.

Aprendo i suoi documenti con la versione portatile di LibreOffice si
può rendere conto sia della grande somiglianza tra Apache OpenOffice e
LibreOffice sia della compatibilità dei file (che non riguarda solo i
fogli elettronici, ma tutti i tipi di documento).

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Re: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-13 Per discussione Italo Vignoli
On 13/06/15 19:17, Paolo Pedaletti wrote:

 http://www.outercurve.net/about.html

E' un altro elemento di quello che scrivo qui:
http://www.techeconomy.it/2015/06/10/strategie-comunicazione-microsoft-3-0/.

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Re: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-13 Per discussione Italo Vignoli
On 13/06/15 09:51, Ferrari Renato Maria wrote:
 Il 12/06/2015 15:11, dav...@flossconsulting.it ha scritto:
 Io rimango tra quelli che pensano che le due comunità dovrebbero, a
 tutti i costi, cercare un compromesso che permetta ad entrambi di
 portare avanti i propri valori. Apache Open Office nella figura di
 Andrea Pescetti ha più e più volte aperto la porta, l'ultima volta al
 FOSDEM. Non mi sembra che dall'altra parte ci sia tutta questa
 volontà, anzi.

Come sempre, è esattamente il contrario: al FOSDEM c'è stato un
incontro, organizzato dal sottoscritto - nonostante la mia posizione
rispetto ad AOO - che è poi proseguito con una serie di discussioni tra
Ian Iversen e Thorsten Behrens. A un certo punto Ian Iversen ha inviato
un messaggio in cui diceva che il PMC di AOO (che credo sia il Project
Management Committee) ha espresso parere contrario rispetto alla
possibilità di un accordo con LibreOffice.

Purtroppo, ho eliminato il messaggio, ma posso chiedere a Thorsten di
recuperarlo (se mai qualcuno volesse la prova provata di quello che dico).

 Quando iniziò questa diatriba, il cambio di licenza di OpenOffice da
 parte di Oracle e la conseguente nascita di LibreOffice.

La storia viene spiegata con dovizia di particolari nel documento che ho
pubblicato sul mio blog, che è scritto come lo scriverebbe chiunque
abbia una preparazione accademica come la mia, ovvero come un saggio di
ricerca basato su fonti.

Ovviamente, chi non è d'accordo dice che è un documento fazioso, ma
trascura il fatto che tutte le affermazioni sono basate su documenti o
su fatti incontrovertibili.

Siete liberi di leggerlo oppure no, queste risposte sono ovviamente
sintetiche e non forniscono lo stesso livello di dettaglio.

LibreOffice è nato per motivi completamente diversi dalla licenza,
legati al futuro di OOo dopo l'acquisizione di Sun da parte di Oracle,
anche perché Oracle non ha cambiato la licenza di OOo.

Oracle ha fatto quello che tutti coloro con un minimo di competenza si
aspettavano che facesse, ovvero che valutasse il progetto OOo in base ai
suoi obiettivi di business, e una volta compreso che questi erano
incompatibili abbandonasse il progetto.

La licenza di OOo è passata da copyleft a permissiva per volere di IBM,
che voleva mantenere aperta la strada del prodotto proprietario (cosa
che è possibile con Apache License e non è possibile con MPL).

Aggiungo che la Apache License è la licenza open source preferita da
Microsoft, e che Apache Software Foundation è controllata - in un certo
senso - da Microsoft attraverso il suo President Ross Gardler, che è un
dipendente IBM.

Il Past President di Apache Software Foundation Jim Jagielski oggi è
President di Outercurve Foundation, finanziata solo da Microsoft, e ha
il compito di attrarre il maggior numero di progetti open source dentro
a una fondazione finanziata solo da Microsoft.

 Se poi, proprio, vogliamo mettere i puntini sulle i, la licenza di
 OpenOffice non rispetta i canoni dell'opensource, così come quelle di
 Apache in genere, per cui sarebbe abbastanza improprio parlare di
 software libero parlando di OpenOffice.

Al contrario, la Apache License - che io personalmente detesto, e
definisco predatoria invece che permissiva - è una licenza open source
sotto tutti i punti di vista, ed è OSI compliant.

Purtroppo, essendo nata da Apache Software Foundation, che è molto più
vicina alle aziende che alla comunità, protegge le aziende e non
protegge la comunità

 Tra le varie cose, tornando al passato, qualcuno mi spiegò che Apache è
 una Foundation, e per questo non usava codice di sviluppo OPenSource:
 non ebbi la prontezza di
 rispondere che anche Mozilla è una Foundation ed utilizza
 tranquillamente codice OpenSource.

Chi ha fornito la prima spiegazione è un incompetente, in quanto non
esiste relazione tra licenza e status del progetto: la licenza è una
conseguenza del modello di business (ricordiamoci che qualsiasi licenza,
anche la GPL, è un contratto, e quindi definisce i termini economici del
modello di business).

Chiunque può rilasciare un software con licenza copyleft, anche
Microsoft, se poi costruisce il proprio modello di business in base alla
licenza stessa (cosa che, ovviamente, con Microsoft - così come con IBM
e Oracle, tutte aziende che hanno una relazione solo tattica con il
software open source - non è possibile).

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Re: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-13 Per discussione Italo Vignoli
On 13/06/15 14:21, Angelo Marra wrote:
 Premesso che la mia domanda non voleva scatenare alcuna guerra di
 religione o ideologica, da utente finale vi chiedo: potreste finirla di
 litigare e, magari, prendere il meglio dei due mondi?

Mi spiace, non c'è nessuna guerra di religione e nessuna ideologia, ma
due diversi modelli di business: uno che funziona (LibreOffice) e uno
che non funziona (Apache OpenOffice).

Non esiste il meglio dei due mondi, perché la licenza permissiva -
voluta da IBM e accettata da coloro che non capivano che il modello di
business non era compatibile con un software desktop come OOo - è quella
che ha portato al fallimento di AOO.

Tutto il resto è identico, e se non è identico è perché la licenza
copyleft ha consentito a LibreOffice di attrarre sviluppatori volontari
(oltre 900) e aziende che hanno investito sullo sviluppo del software,
che ha portato LibreOffice a essere molto più avanti di AOO.

Ovviamente, anche la governance del modello Apache Way è sbagliata per
un software desktop, e deriva dalle condizioni della licenza permissiva.

Oggi, applicando a LibreOffice la licenza permissiva e la governance
Apache, porremmo le basi per la scomparsa del progetto in un lasso di
tempo di 3/5 anni, esattamente nello stesso modo in cui hanno ucciso AOO.

 Il cambio di licenza non è una cosa che riguardi troppo gli utenti, sapete?

Certamente, ne sono convinto, ma dovrebbe riguardare coloro che scelgono
il software per utilizzarlo all'interno di un'organizzazione, in quanto
la sopravvivenza e l'evoluzione di un software open source sipendono dal
modello di business, e questo dipende dalla licenza.

Chi propone un software open source dovrebbe sempre chiarire il modello
di business (io lo faccio sempre nelle mie presentazioni), e chi non lo
fa secondo me sbaglia, perché può indurre a pensare che le licenze sono
tutte uguali, quando non lo sono affatto.

By the way, la Apache License è stata creata per prodotti server, e per
quella tipologia di prodotti può anche essere accettabile (io continuo a
non esserne convinto, ma sono consapevole che ci sono modelli di
business funzionanti, come quello del Server HTTP Apache).

 Al massimo, ma siamo già ad una sensibilità adulta rispetto alla
 stragrande maggioranza degli utilizzatori, la domanda è: l'uso di questo
 software senza pagare è legale?

Questo va bene a livello personale, ma non va bene a livello aziendale,
perché la licenza è libera ma non gratuita, in quanto il modello di
business prevede consulenza a pagamento per l'implementazione.

 Una volta accertato che si può usare legalmente un software senza
 acquistarlo, se fa quel che serve, l'utente è felice di ciò.

Ripeto, a livello individuale.

 UNIAMO le comunità e costruiamo insieme: il SW libero, Gratis e non
 proprietario è una grande cosa! Qualunque sia la licenza utilizzata.

Come ho cercato di spiegare più volte con una serie di scritti e di
articoli, e ho cercato di sintetizzare qui, l'equivoco sulla licenza va
eliminato, perché induce a trascurare un punto fondamentale per il
successo di un progetto di software libero..

Purtroppo, la scelta della licenza permissiva ha ucciso la comunità di
Apache OpenOffice, visto che fuori dall'Italia - dove la comunità si è
aggregata contro il sottoscritto (e non voglio darmi delle arie, ma è la
squallida realtà) - la comunità AOO entra in una monovolume.

Quindi, c'è molto poco da unire.

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Re: [utenti-it] AOO e LibreOffice

2015-06-12 Per discussione Italo Vignoli
On 12/06/15 16:04, Marco Ciampa wrote:

 Per il resto basta documentarsi, non mi prendo neanche la briga di
 rispondere, cerca con google.

Ho provveduto a iscrivermi alla mailing list e a scrivere un messaggio
di chiarimento. Chiunque cerchi di giustificare la situazione di Apache
OpenOffice non fa altro che dimostrare - visto che agisce in perfetta
buona fede - la propria incompetenza verso i problemi di sicurezza.

Sarei molto curioso di sapere cosa avrebbero scritto questi signori se
lo stesso problema di sicurezza avesse colpito LibreOffice, visto che
per molto meno sono stati capaci di scrivere molto peggio.

Sono il più vecchio del gruppo, ma la mia memoria funziona ancora molto
bene: LibreOffice è un progetto sperimentale non l'ho certo detto io,
così come non ho detto che la comunità di Apache OpenOffice era grande e
solida, e che per implementare LibreOffice su larga scala bisognava
avere degli sviluppatori all'interno della struttura (sbagliando la
struttura, visto che il Comune di Parigi non usa LibreOffice).

Tutto questo è scolpito nella cache di Internet, se mai qualcuno volesse
far sparire i video che testimoniano delle tre affermazioni (e se
fallisse la cache di internet, abbiamo, ovviamente, un backup della
storia, a futura memoria).

Ovviamente, non risponderò a nessun messaggio. A questo punto, lascio le
polemiche a chi ha scelto di stare sotto alla tenda a ossigeno, e mi
godo l'aria fresca che si repira sulla riva del fiume...

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[utenti-it] Chiarimento

2015-06-12 Per discussione Italo Vignoli
Il signor Pierluigi Tassi di Regione Emilia Romagna si è recentemente
permesso di scrivere questa frase:

Potrebbe sembrare quasi una manovra di manipolazione dell'informazione

in relazione a un mio post.

Vorrei chiarire, visto che sono stato chiamato in causa, che tutto
quello che c'è scritto nel mio post è documentato con informazioni che
arivano da fonti indipendenti (e per quello che riguarda il problema di
sicurezza proprio dal progetto Apache OpenOffice).

Quindi, eviterei di fare affermazioni che non sono basate su nessun tipo
di prova.

Anche se comprendo il vostro evidente imbarazzo nei confronti della
scelta che avete fatto nel 2012, quando io ho cercato di informarvi che
si trattava di una scelta sbagliata (venendo per questo motivo persino
querelato), non potete fare nulla per evitare di ammettere il vostro
errore (e quello delle persone che vi hanno consigliato).

Apache OpenOffice è un progetto morto, e non sarà certo il vostro
convegno della settimana prossima a tenerlo in vita, ed è affetto da un
problema di sicurezza che non è stato risolto perché la realtà è che non
ci sono sviluppatori. Questi sono fatti incontrovertibili.

Peraltro, per quanto riguarda ODF, se legge tutto quello che scrivo
dovrebbe anche sapere che - mentre IBM ha abbandonato completamente il
progetto ODF all'interno di OASIS (dove Apache Software Foundation non è
mai stata presente) - The Document Foundation è presente con diversi
membri nel Comitato Tecnico (dove io sono un semplice uditore) per cui
contribuisce all'evoluzione di ODF.

Inoltre, The Document Foundation - e il sottoscritto in modo particolare
- è stata fondamentale per la decisione del Governo del Regno Unito a
favore di ODF, e in questo momento si sta battendo perché la stessa
decisione venga presa dal Governo della Francia (sono appena stato a
Beauvais per un convegno).

A valle della decisione del Governo del Regno Unito - nell'ambito della
quale né IBM né Apache Software Foundation hanno speso un minuto - sia
Google Docs che Office 365, prodotti indubbiamente deprecabili, hanno
annunciato il pieno supporto a ODF.

Probabilmente, se lei ascoltasse le mie presentazioni saprebbe che
spendo sempre almeno il 50% delle stesse nella promozione dell'unico
formato standard e aperto (che è ODF), e che sono - mio malgrado, per
ignoranza degli altri - uno tra i maggiori esperti di formati standard e
di aspetti legali relativi agli stessi formati.

Le ricordo che i fatti della storia confermano che Apache OpenOffice è
un progetto nato per uccidere The Document Foundation e LibreOffice, e
tutti coloro che hanno contribuito a mantenere in vita il progetto - e
parliamo solo di realtà italiane, perché al di fuori dell'Italia AOO non
esiste (e ci sarà pure un motivo) - hanno fatto, consapevolmente o
inconsapevolmente, il gioco di IBM, Apache Software Foundation e -
spiace proprio dirlo - Microsoft.

Rispettosamente, ma non troppo, Italo Vignoli

P.S. - Per trasparenza, questa risposta - anonimizzata - verrà
pubblicata sul mio blog, perché sono veramente stanco di dover fornire
spiegazioni quando ho ragione. Ovviamente, essendo molto diverso da chi
ha ritenuto opportuno querelarmi, io non intendo avvalermi di questo
strumento, ma solo della comunicazione.

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Re: [utenti-it] Chiarimento

2015-06-12 Per discussione Italo Vignoli

Egregio Ingegner Dozza,

Troppo facile, dopo aver insultato (o giustificato chi insultava) e 
attaccato anche a livello personale per cinque anni, dire che la legittima 
difesa non è legittima.


Che ognuno si prenda le sue responsabilità, e siccome non ho mai nascosto 
il desiderio di vedere la morte di AOO ho la coscienza perfettamente a posto.


Io sono riuscito nel mio intento, che - ripeto - non ho mai nascosto, altri 
non possono dire di essere riusciti nel loro.


Peraltro, quello di AOO è un suicidio annunciato dal 2011 (provi a leggere 
quello che scrivevo all'epoca), che ho solo cercato di accelerare 
ribattendo colpo su colpo gli attacchi di IBM e della comunità italiana.


Se sono riuscito a farlo con risultati migliori rispetto a una 
multinazionale con budget milionari, contando solo sulle mie capacità, è 
perché AOO non aveva i presupposti per sopravvivere.


Certo, dover ammettere i propri errori non è né facile né gratificante, ma 
se aveste pensato meglio a quello che facevate...


Noi abbiamo cercato di farvi capire in tutti modi che stavate sbagliando, 
ma voi non ci avete ascoltato.


Adesso è un po' troppo tardi per rovesciare la frittata, cercando di dare 
la responsabilità di tutto quello che è successo al sottoscritto (che non 
ha mai nascosto i suoi obiettivi).


Quelli di IBM, perlomeno, hanno fatto buon viso a cattivo gioco, e alla 
fine hanno ammesso i loro errori.




Il 12 giugno 2015 04:37:54 PM dav...@flossconsulting.it ha scritto:


Caro Italo,

Il 2015-06-12 16:15 Italo Vignoli ha scritto:

[...]

 Apache OpenOffice è un progetto morto, e non sarà certo il vostro
 convegno della settimana prossima a tenerlo in vita, ed è affetto da un
 problema di sicurezza che non è stato risolto perché la realtà è che
 non
 ci sono sviluppatori. Questi sono fatti incontrovertibili.

[...]


 Le ricordo che i fatti della storia confermano che Apache OpenOffice è
 un progetto nato per uccidere The Document Foundation e LibreOffice, e
 tutti coloro che hanno contribuito a mantenere in vita il progetto - e
 parliamo solo di realtà italiane, perché al di fuori dell'Italia AOO
 non
 esiste (e ci sarà pure un motivo) - hanno fatto, consapevolmente o
 inconsapevolmente, il gioco di IBM, Apache Software Foundation e -
 spiace proprio dirlo - Microsoft.

Se Apache Open Office è morto, come sostieni, allora *DAI FATTI* deduco
che LibreOffice e TDF sono nati per ucciderlo, peraltro, a sentire te,
riuscendoci.

Stammi bene.

Davide

P.S: Risparmiami la legittima difesa: le cronache sono piene di guerre
preventive.

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