Ivo Manavella wrote:
> Davide Dozza ha scritto:
>> Spiegami una cosa, ma se mi compro due auto devo comprarmi anche due
>> garage?
>>   
> No ma ci devi mettere la benzina in tutte e due altrimenti se la metti
> solo in una l'altra non va avanti !

No ragazzi, smettiamola. State facendo confusione. La benzina si
consuma, il software no. Le scarpe si consumano, il software no.

Vogliono farci credere che senza il *loro* sistema operativo il PC non
funziona!!!!
E questo non è vero!!!!
Infatti posso assemblarmi il mio PC a casa, scegliere il SO che mi pare
ed installarmelo. Perchè se lo faccio io non può farlo anche Toshiba,
Dell, HP, Olidata, ecc. ecc?
Per questo la scelta del SO *deve* essere un'opzione scelta dall'utente
e non imposta dal venditore.
Perchè questo approccio, per cui devo essere io a rifiutare e chiedere
il rimborso, mi mette nella condizione di debolezza e pone *il*
produttore di SO nella condizione di monopolizzare il mercato.

>> Il software non è paragonabile ad un bene materiale perchè i costi di
>> produzione di beni immateriali come il software sono praticamente uguali
>> a zero.
>>   
> questo è errato ! sovente la realizzazione del software richiede più
> risorse della produzione di un bene materiale.

Non dico il contrario. Certamente è vero.
Mi sembra di averlo spiegato, ma come al solito non ci siamo capiti.
I costi di produzione sono diversi dai costi di ricerca e sviluppo.
La produzione del software è un'attività dove i costi di produzione per
oggetto (licenza) tendono a zero, cosa che non è vera per le scarpe!!!!

Quello che è sbagliato è di confrontare la licenza software come un
qualsiasi altro bene di consumo.
Non è così. le scarpe si consumano, il software no. le macchine si
rompono, il software no. il software lo puoi duplicare senza costi, le
scarpe no.

*ATTENZIONE* La mia non è incitazione alla copia illegale del software.
Per duplicazione intendo che tecnicamente duplicare il software *non*
costa nulla o quasi.

>> Infatti duplicare un software (produrre un nuovo bene) è come duplicare
>> dei bit, il costo è praticamente nullo.
>> Un'automobile invece il costo di produzione non è trascurabile rispetto
>> al valore del bene.
>>
>> Attenzione: per costo di produzione non intendo la scrittura della prima
>>  istanza del software!!! Intendo la copia e la distribuzione del
>> software.
>> Così come il costo di produzione per un paio di scarpe intendo *non* la
>> progettazione del primo paio, ma bensì la produzione, dalla materia
>> prima all'inscatolamento.
>>   
> Ma i costi della produzione del primo dove li scarichi ?

Nella ricerca e sviluppo come avviene in tutti i bilanci.

> sarebbe come dire che il primo cd costa 2.000.000 euro e gli altri niente ?

Esatto!!!!

E' questo il punto.
Se costa 2.000.000 e ne vendi 1000 occorre che ti fai dare almeno 2000
per ogni vendita. Ma se ne vendi 100.000.000 qual'è il razionale per cui
puoi continuare a chiedere 2000 e cacciarti in tasca valangate di miliardi?
E' molto semplice, il fatto che non ci sia concorrenza. E cioè che
nessuno riesce ad entrare in quel mercato perchè le barriere di ingresso
sono artificisamente troppo alte (es. grazie ai brevetti sul software o
alla mancanza di interoperabilità).

Io sono convinto che il sistema operativo, così come tutto il software
di base, debba essere considerato alla stregua delle commodity[1].
Non si può fare a meno dell'elettricità o dell'acqua o della materia
prima così come non si può fare a meno del sistema operativo.
E non esiste alcuna regola di mercato per cui ad una commodity sia
permesso a qualcuno di avere un monopolio. L'unico monopolio possibile
in questo caso è dello stato (interesse pubblico).

Spero di avere chiarito la mia idea.

Ciao

Davide

[1] http://en.wikipedia.org/wiki/Commodity

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