Davide Prina ha scritto:
> --- Micron Engineering ha scritto: 
>   
>>>> di un'altra marca che ti vende il s.o. che vuoi tu, se tutto
>>>> questo non
>>>> basta te lo fai rimborsare.
>>>>         
>
>   
>>> vero in teoria, falso nella pratica
>>>       
>
>   
>> no, no verissimo, te lo recapitano pure a casa o in azienda.
>>     
>
> dipende molto da dove hai comprato il PC.
> In alcuni casi il venditore propone di ridare i soldi del PC, se non è
> stato rovinato, ma non rimborsa il solo sistema operativo.
>   
Sbagliatissimo, se tu non accetti l'eula che puoi conoscere solo dopo
averla avuta in mano (non è colpa tua se ti danno il s.o. preinstallato)
hai SEMPRE diritto al rimborso.
> Poi, non essendoci nella maggior parte dei casi un prezzo preciso del
> sistema operativo, il rimborso è molto variabile.
>   
Altrettanto sbagliatissimo, il prezzo oem è a listino.
> In altri casi non si riesce ad ottenere il rimborso o per ottenerlo
> bisogna spendere una marea di tempo e anche un po' di denaro
> (telefonate, raccomandate, ...).
>   
Su questo posso concordare. Io però ho avuto una vicenda con Acer
totalmente trasparente e risolta in una settimana. Io volevo XP pro
invece di home e su quel modello non era possibile. Prima di acquistare
ho telefonato in Acer Italia e mi hanno insegnato come fare molto
gentilmente e scusandosi della burocrazia che a detta loro è determinata
dalla legislazione italiana mentre la non disponibilità di XP pro pre
installato era temporanea (un paio di mesi) a causa dei lotti di
produzione. In sostanza mi hanno riconosciuto 130€ per XP home, XP pro
preso da loro in oem costava 180€, ho pagato la differenza, inviato il
cd chiuso di xp home (a spese mie) loro mi hanno spedito xp pro (a spese
loro) e io ho installato xp pro. Mi hanno anche chiarito che questa
procedura è corretta ed applicabile da tutti, chiaramente
commercialmente è una seccatura.
> Il problema è come deve essere visto il PC. Per molti è un prodotto
> finito da usare così com'è e per altri invece è uno strumento di lavoro
> "modificabile" dall'utente.
> Almeno fino a un po' di tempo fa c'erano licenze microsoft che
> vietavano di rimuovere il proprio sistema operativo dal PC per
> installarne un altro perché identificavano il prodotto come un tutt'uno
> (questo soprattutto per i PC che la microsoft "dona" a scuole o altri
> enti ... un ministro brasiliano ha paragonato questa pratica alla prima
> dose di droga gratuita ...) ... addirittura vietavano di installare una
> versione successiva dello stesso sistema operativo.
>   
Concordo, questa è una bruttissima prassi, basta rifiutare il "regalo" e
magari farlo davanti alla tv... :)
>    
>   
>>>> Ti devi lamentare con i produttori di pc non di s.o. Gli accordi
>>>> commerciali li fanno insieme e penso che un produttore di pc abbia
>>>> la libertà di farli con chi preferisce.
>>>>         
>
> non è così semplice.
> Se sei un grosso venditore di hardware e sai che una grossa fetta delle
> tue vendite dovrà avere un sistema operativo microsoft, non puoi non
> fare un accordo che ti permette di installare legalmente tale software
> ad un prezzo molto basso (non conosco le cifre, ma penso che il
> risparmio sia intorno ai 150 euro).
>   
Il prezzo oem di XP pro è di 180€ indipendentemente da chi lo compri,
prezzo imposto da MS. Se lo preinstalli puoi chiedere fino a 9€ di
compenso. Il prezzo non è stato sempre questo, nel tempo è calato.
> Se non fai l'accordo devi per forza far pagare 150 euro in più per ogni
> PC e quindi vedrai le tue vendite calare (legge di mercato). Se però
> vuoi fare l'accordo devi sottostare a quanto detta mamma microsoft che
> in passato (e probabilmente anche adesso) ha:
> * vietato, in tali accordi, la vendita di altri sistemi operativi
> * imposto il software che ci doveva essere installato e quello che non
> ci doveva essere
> * imposto patti segreti con i produttori per produrre fake-hardware e
> l'obbligo di non rilevare le specifiche
> * ...
> Anche per questi motivi la microsoft ha subito un po' di processi in
> tutto il mondo
>   
NO, è molto più semplice, quella di xp pro dice semplicemente che il pc
su cui l'installi dev'essere destinato alla vendita e non per tuo uso
personale e che è legato a quel PC, quindi se poi lo butti non puoi
riutilizzare il s.o. e ogni volta che il pc passa di proprietà deve
farlo anche il s.o. e teoricamente (non lo fa nessuno) dovresti
comunicarlo a MS.
>   
>>>> Vorrei ricordare a tutti che MS sta sviluppando in gran segreto
>>>> una distribuzione ufficiale di Linux
>>>>         
>
> questa è secondo me una bufala.
> Già con la LGPL 1.1 e GPL 2.0 che coprono il 80-90% del software di una
> distro GNU/Linux microsoft si brucerebbe i propri brevetti.
>   
Esiste già una distribuzione non ufficiale, quella ufficiale potrebbe
uscire come collaborazione tra MS e Novell
> microsoft da parecchi anni vende parte del sistema GNU (gcc, gdb, make,
> ...), utilizzato per costruire gli strumenti per interconnettere
> sistemi Unix con ms-windows. Se sei stato attento nelle accuse
> infondate di pochi giorni fa, per violazione di brevetti in molti
> software liberi, microsoft non ha per nulla accennato a improbabili
> cause contro quella parte di software ... questo perché essendo lei
> stessa a distribuirlo ha perso automaticamente tutti i diritti di
> vantare in tribunale i brevetti su quei software.
>   
certo, il problema è commerciale. Come ho già detto, il problema è che
MS è un'azienda, nessun produttore di treni o aerei si sogna di
utilizzare una distribuzione Linux qualsiasi. E il sw libero non è
obbligatoriamente gratuito.
> Con la GPL 3.0 questo scenario cambierà al punto che la distribuzione
> di un prodotto sotto tale licenza fa decadere tutti i brevetti detenuti
> e contenuti in tale software.
> Per questo motivo microsoft si troverà molto in difficoltà ... dovrà
> continuare a distribuire i prodotti GNU con licenza GPL 2.0 e fra
> qualche anno dovrà vedere di rimpiazzarli con altro o distribuirli con
> licenza GPL 3.0 ...
>
> Nota: ricordo che in Europa i brevetti sul software non hanno nessun
> valore legale, come nella maggior parte del Mondo.
>   
Purtroppo quello che dici è vero solo temporaneamente ed in parte.
Particolari algoritmi sono coperti da brevetto anche in europa (viterbi
è un esempio) in quanto sintetizzabili su core in silicio. Una ragione
per cui la UE vuole legiferare in materia (anche se il primo tentativo
era del tutto osceno ed è stato fermato).
> Per questo dico che è una bufala.
>
>   
>> no, li sto cercando anche io visto che sviluppo anche su Linux
>> perché temo molto l'alleanza Novell-Microsoft visto che Novell ha 
>> acquisito la distribuzione SUSE. 
>>     
>
> Il testo completo non è conosciuto, quindi non si può sapere
> esattamente quali sono i termini dell'accordo.
> Però è interessante notare che quando Moglen è andato in microsoft a
> dire cosa si stava mettendo dentro la GPL 3.0, la microsoft ha iniziato
> a buttare dalla finestra le licenze SUSE svendendole a destra e a manca
> ... altrimenti diventavano carta straccia. Probabilmente voleva usare
> le licenze per "rubare" i clienti attuali di SUSE (vendendo le licenze
> ad un prezzo inferiore)
>
> Per come la vedo io gli accordi che microsoft sta facendo con aziende
> che distribuiscono GNU/Linux servono principalmente a rallentare
> l'adozione di tale sistema operativo da parte delle aziende grazie al
> FUD che sparge. Altrimenti non mi spiegherei come mai in questi accordi
> è sempre microsoft che versa una somma enorme alla controparte ...
> questo, secondo me, è un metodo per stringere l'accordo e dettare le
> condizioni dell'accordo. Il bello è che la stampa riporta sempre il
> contrario: "microsoft fa un accordo con XYZ per violazione di brevetti
> e si fa pagare", quando in realtà microsoft paga e, per ora, non è mai
> risultato che l'oggetto del contratto fosse la violazione di brevetti
>
> Inoltre bisogna tenere presente che:
>
> 1) il sistema dei brevetti, soprattutto quello software, è in fase di
> revisione e anche la stessa microsoft ha richiesto questa revisione.
> microsoft è attualmente attanagliata da decine di processi (forse anche
> centinaia) per i brevetti sul software e per ognuno deve versare nelle
> tasche degli avvocati un capitale non indifferente e in molti casi si
> vede costretta a pagare anche la controparte (in alcuni casi con
> accordi per evitare il processo) e magari eliminare dai propri prodotti
> delle funzionalità. Ci sono aziende, soprattutto in USA che hanno solo
> tre scopi: 
>  a) raccogliere un grosso capitale iniziale 
>  b) depositare brevetti sul software 
>  c) far causa ad aziende che vendono software e che hanno molto denaro
>     (microsoft principalmente)
> Questa attività sembra redditizia perché i brevetti sul software sono
> brevetti sulle idee: è sufficiente descrivere un'idea senza mai
> realizzarla né indicare precisamente come realizzarla ... al contrario
> dei brevetti non sul software dove occorre indicare precisamente come
> si realizza il prodotto brevettato (... in realtà nel brevetto si può
> tralasciare una percentuale fissa nella descrizione ... che però deve
> essere fornita a chi si concede l'uso del brevetto)
>
> 2) microsoft ha in corso molti processi antitrust un po' in tutto il
> mondo e guarda caso è quasi sempre condannata per non rispetto delle
> norme
>
> 3) microsoft vede il suo mercato e quindi il suo monopolio disgregarsi
> sempre più e deve cercare di rallentare tale processo. Quello che
> secondo me sta facendo è cercare di "schiavizzare" i propri utenti
> "incatenandoli" ai loro prodotti resi, volontariamente, incompatibili
> con tutto il resto
>
> 4) microsoft è soltanto un'azienda commerciale che vende software, è
> fortemente sbilanciata sulla parte commerciale. Analizzando i dati del
> 2004 emessi da microsoft risultava che meno del 10 percento del suo
> capitale era investito nei costi di sviluppo e ricerca, mentre la quasi
> totalità andava per campagne pubblicitarie, "donazioni" (compresi i
> politici), "accordi", azioni di lobby, avvocati, ...
>
> 5) parte del prezzo dei suoi prodotti servono a pagare accordi fatti
> con altre aziende (es: Sun) e pagamento per brevetti software ... se
> non ricordo male per il suo sistema operativo qualcosa come circa 20
> euro erano destinati al pagamento di questi costi
>
> Questo spiega, secondo me, anche perché microsoft ha così tanta
> liquidità in banca ... se perde qualche processo importante e non ha i
> soldi liquidi necessari è costretta a svendersi o fallire; lo stesso
> discorso vale se ha un periodo di vendite molto basse o un suo nuovo
> prodotto non ha mercato.
>
>   
>> Personalmente fra le varie possibilità sto
>> utilizzando/testando Ubuntu/Kubuntu così come in passato Mandrake.
>> Sviluppando sw per aziende e quindi professionale non è pensabile
>> entrare nell'universo Linux senza appoggiarsi ad una distribuzione
>> commercialmente stabile e con un punto di riferimento per
>> l'assistenza.
>>     
>
> strano che allora Debian abbia incrementi di utilizzo così rilevanti
> sui server e nei sistemi embedded sia il sistema operativo più usato.
> Forse non tutti la pensano come te.
>   
Ubuntu è ancora giovane come distribuzione ma ha un tasso di crescita
elevato, certo le altre distribuzioni sono più conosciute. Sui sistemi
embedded è un caos totale da ucLinux in su e molte personalizzate, boh
per il mondo embedded non so quanto siano affidabili le statistiche.
>   
>>> in un mercato LIBERO, *si*.
>>> Dov'e' la liberta' di scelta del S.O. quando compri un portatile,
>>> o un pc di marca?
>>>       
>
>   
>> La libertà di non comprarlo. Comunque posso consigliare a tutti
>>     
>
> come già detto dipende molto se intendi il PC: prodotto finito non
> "modificabile" o un prodotto "modificabile".
>
> I PC sono nati e usati in molti casi come strumenti composti da più
> parti, dove l'utente può modificarne il funzionamento, modificare la
> configurazione hardware e software.
>
> L'hardware deve essere qualcosa completamente slegato dal software per
> permettere all'utente di utilizzarlo liberamente ... altrimenti puoi
> ritrovarti del fake-hardware che soltanto con poche versioni di un solo
> sistema operativo funziona ...
>
>   
>> Certo che ce l'hanno, puoi comprare anche in altri stati che non
>> hanno
>> la nostra legge, ad esempio comprare cd in germania o in uk vuol dire
>> non pagare la tassa siae ed è perfettamente legittimo.
>>     
>
> perché non lo dici alla SIAE?
> Recentemente ad un venditore tedesco è stato "vietato" di vendere suoi
> CD in Italia senza i bollini (lui li vendeva su internet in Germania) e
> ora ha fatto ricorso alla corte europea ...
>   
io li compro e li comprerò ancora. L'acquisto è formalizzato in germania
quindi la legge competente è quella tedesca.
> Poi se hai la partita iva puoi richiedere alla SIAE il rimborso
> sull'acquisto dei CD che non usi per duplicare musica ... non so se la
> stessa cosa si possa fare anche per monitor, dischi fissi, ...
>   
sui monitor non mi risulta ci siano tasse siae.
>   
>>> non penserai anche tu che linux e' comunista, e il software libero
>>> e' contro il copyright?
>>> ;-)
>>>       
>    
>   
>> no, però non è eticamente corretto pagare alcuni si ed altri no,
>> del resto è n team allargato, fatto anche di persone che lavorano 2 
>> ore al giorno, ma moltiplicato per il numero di sviluppatori il 
>> numero di ore lavorate è astronomico.
>> Ad esempio, legalmente se il team fosse tutto italiano e solo alcuni
>> percepissero dei compensi e ci fossero dei proventi dal lavoro del
>> team al completo si configurano i reati penali di concorrenza 
>> illecita e reati legati al "lavoro nero". In generale i progetti open
>>     
>
>   
>> source non sono gestiti così ed il movimento ha dimostrato di 
>> funzionare bene, ma come in tutti i casi ci sono le pecore nere.
>>     
>
> non sono un esperto di leggi, ma quello che hai scritto qui sopra mi
> sembra totalmente errato.
> Guarda per esempio le associazioni di volontariato dove ci sono i
> dipendenti dell'associazione che percepiscono uno stipendio e i
> volontari che non percepiscono nulla ... però entrambi i soggetti
> lavorano e il risultato del loro lavoro in molti casi si trasforma in
> denaro.
>   
e ti sembra giusto? a me no.
> Poi ci sono team di sviluppo di software libero quasi totalmente
> italiani e in questi team di sicuro ci sono persone stipendiate ed
> altre no per il lavoro svolto.
>
> Il lavoro nero si ha quando qualcuno percepisce dei compensi per una
> sua attività lavorativa senza "dichiararli" allo stato (cioè senza
> pagare le tasse ... se dovute). La produzione di software libero è
> totalmente estranea al lavoro nero.
>
> La concorrenza illecita la puoi avere se un'azienda produce un bene che
> costa 100, ma lo vende a 80 per far uscire dal mercato i concorrenti
> che lo vendono a 110. La produzione e vendita di software libero è
> totalmente estranea alla concorrenza illecita.
>
> Ciao
> Davide
>
> PS: cerca di quotare meglio e evitare risposte in HTML
>
> Dizionari: http://linguistico.sourceforge.net/wiki
> Esci dall'illegalità: utilizza OpenOffice.org: 
> http://linguistico.sourceforge.net/wiki/doku.php?id=UsaOOo
> GNU/Linux User: 302090: http://counter.li.org
> --
> Non autorizzo la memorizzazione del mio indirizzo su outlook
>
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